Sarri e Allegri, il futuro è un'incognita
Destinazione 2025 anche per Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri che fino a qualche anno fa erano lo yin e lo yang del calcio italiano e oggi sono accomunati da un rapporto quantomeno controverso con i propri club. Allegri può rivendicare il raggiungimento dell'obiettivo Champions - a meno di clamorosi tonfi - e la valorizzazione della cantera bianconera. Ma la realtà percepita è che sia un allenatore perennemente in discussione, considerato vintage da chi giudica il calcio seguendo canoni estetici. Il paradosso è che persino Sarri - portabandiera del calcio champagne (almeno a Napoli) - è considerato obsoleto e mal digerito da piazza, società e ora anche da strati della tifoseria. Anche per la Lazio e Juventus il futuro è un'incognita. Sbarazzarsi anzitempo dei tecnici costa e i bilanci restano sempre lacrime e sangue.
Gasperini l'unica certezza
Per alcuni la scadenza 2025 è un lusso. Roma e Napoli non hanno le idee più chiare di altri. Navigano a vista e stanno aspettando l'esito delle loro scommesse più o meno disperate: De Rossi e Calzona. Al momento stanno facendo benissimo e potrebbero entrambi candidarsi alla permanenza. Fin qui più De Rossi di Calzona ma se il Napoli dovesse raggiungere uno dei due obiettivi (Mondiale per club o Champions, o tutti e due), le cose cambierebbero. Anche perché De Laurentiis ultimamente non ha mostrato di avere l'intuito particolarmente felice per la scelta dei tecnici. Restano Thiago Motta e Italiano i cui contratti scadono tra pochi mesi ed è molto probabile che lasceranno Bologna e Fiorentina. Dei primi nove allenatori in classifica il solo Gasperini sembra dormire sonni tranquilli.