Gattuso punta su Milik
Però qualcosa è cambiato e il destino ha consegnato immediatamente a Gattuso il centravanti fisico ch’è mancato, quello «scavezzacollo» che ha dovuto sopportarne d’ogni genere e specie, che Ancelotti ha vissuto come rimpianto, e che con il Genk s’è portato il pallone a casa: l’acido lattico si fa sentire, ovvio, perché erano quasi una quarantina di giorni che Milik s’era fermato per una infiammazione alla zona pubica, ma il gol rigenera, sostiene il colloquio riservato con Gattuso ha provveduto a scatenare l’autostima. «Io credo in te e tu sei al centro del mio progetto». Ma anche al centro dell’area, centravanti buono per qualsiasi soluzione, tridente compreso, con un fisico bestiale da sfruttare.
La diga la farà Allan, al suo fianco Zielinski e Fabian
Ma questi sono giorni didatticamente utili per conoscersi, anche personalmente, caratterialmente, per confessarsi, per dirsi anche ciò che non si dovrebbe, che non si potrebbe e che Gattuso ha preteso da ognuno, nelle chiacchierate private sfruttate per svelarsi reciprocamente, per affrontare il futuro più immediato senza portarsi dentro alcun tipo di malinconia. A destra, come da sette anni in qua, ci va Callejon, che ha staccato Lozano in virtù di conoscenze tattiche ritenute d’impatto immediato; e a centrocampo la diga la fa Allan con Zielinski e Fabian che gli staranno al fianco e saranno gli ispiratori delle giocate offensive, le menti pensanti per attaccare lo spazio e costruirsi la superiorità tra le linee anche con il fosforo.
La linea difensiva con Hysaj a sinistra
Un’altra ora e mezza di campo, per ridisegnare la linea difensiva a modo suo, per osare una mossa squisitamente anti-Parma, Hysaj a sinistra nella zona in cui andrà ad attaccare presumibilmente Gervinho, e poi adrenalina e anche il cuore e una «energia positiva» da scovare semmai dentro ad un sorriso. Che nel modulo, 4-3-3 o quel che vi pare, ci sta sempre bene: è la diagonale di passaggio per uscire dal tunnel.