Napoli-Inter, il Prefetto Valentini: "Il rinvio una mia decisione"

Il Prefetto ha spiegato le ragioni relative alla decisione di far slittare la semifinale di ritorno di Coppa Italia in programma al San Paolo. "De Laurentiis era d'accordo"
Napoli-Inter, il Prefetto Valentini: "Il rinvio una mia decisione"© Inter via Getty Images
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NAPOLI - Continua ad alimentare polemiche la decisione di rinviare a data da destinarsi la semifinale di ritorno di Coppa Italia, inizialmente in programma questa sera, tra Napoli e Inter. Il Prefetto Marco Valentini, intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo, ha spiegato le ragioni che hanno portato allo slittamento della gara: "La decisione di non disputare le partite è stata mia. Prima di adottare questo provvedimento come è buona prassi si fa una riunione con tutti gli interessati: la società del Napoli, il Ministro della Salute. L'Inter non è stata sentita perché la partita si giocava a Napoli, anche perché i tifosi dell'Inter per motivi di ordine pubblico non sarebbero potuti venire. Ovviamente la vendita dei biglietti era vietata ai residenti della Regione Lombardia. Porte chiuse? È stata scartata perché è sembrato più ragionevole posticiparla perché c'erano biglietti già venduti, d'altronde anche Juventus-Milan è stata rimandata e abbiamo voluto tenere la stessa linea di condotta. La società è stata d'accordo fin dal primo momento".

I rapporti con la società e la gestione dell'emergenza

"Rapporti con la società? Sono arrivato qui da un mese, non posso rispondere a qualcosa che si riferisce al passato. I rapporti con la società sono ottimi. Adesso stiamo valutando un po' di cose, il decreto è stato pubblicato ieri in tarda serata e vedremo anche per il resto delle manifestazioni. Il decreto è chiaro sull'affollamento di tante persone in uno stesso luogo. Attualmente, come Prefettura e soggetto dello Stato, c'è pegno di progetti per far bene nella comunità. Il paese sta vivendo un momento critico ed il tema centrale è l'epidemia che si evolve, quindi siamo molto impegnati nella gestione di quest'ultima. Il quadro giuridico normativo è abbastanza coerente, ma le normative sono soggette a continui cambiamenti. Napoli ha anche altri problemi che non vengono offuscati da quest'emergenza e l'esempio ne sono il caso dei colpi d'arma da fuoco contro una caserma dei Carabinieri e l'assalto al Pronto Soccorso dell'ospedale Pellegrini. La città non merita di infangare la propria immagine con questi atti gravissimi, è una cosa gravissima. Bisogna lavorare affinché atteggiamenti di questo tipo siano culturalmente banditi".


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