Maradona, proposta formale per intitolargli il San Paolo

Dall'idea lanciata dal sindaco di Napoli De Magistris e dal presidente Aurelio De Laurentiis si passa subito ai fatti per dedicare la casa del club azzurro all'argentino
Maradona, proposta formale per intitolargli il San Paolo© FOTO MOSCA
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NAPOLI - Si passa subito dalle parole ai fatti. Ieri, subito dopo la tragica notizia della morte di Diego Maradona, a Napoli era nata un'idea, lanciata sia dal sindaco De Magistris che dal presidente del club azzuro, Aurelio De Laurentiis: dedicare lo Stadio San Paolo all'ex numero dieci. Nella tarda serata è arrivata immediatamente la certificazione che quella proposta si sarebbe presto trasformata in qualcosa di più concreto.

Lo ha confermato attraverso il suo profilo Facebook la presidente della Commissione Toponomastica, Laura Bismuto: "In qualità di presidente della Commissione Toponomastica, ho il piacere e l'onore di annunciare alla città che, di concerto con il Sindaco e con l'assessora alla Toponomastica Alessandra Clemente, sentito anche il Prefetto per la deroga alla regola dei 10 anni dalla morte, abbiamo deciso di intitolare lo Stadio della città di Napoli a Diego Armando Maradona!".

L'iter burocratico si è dunque già messo in moto: "Convocherò già per lunedì una commissione per formalizzare la proposta. Lo abbiamo detto e lo faremo... subito! Per ora, luci accese in casa tua... per illuminare il ricordo di te e dei momenti meravigliosi che hai donato alla nostra Napoli! Ciao Diego... Napoli non ti dimenticherà più. Laura Bismuto".

Napoli, San Paolo intitolato a Maradona

La conferma arriva poi anche dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, in un'intervista rilasciata a Rtl 102.5: "Era il 1984 io ero in campeggio e i giornali sportivi titolavano 'Maradona al Napoli' e già quello sembrava un sogno, e poi la presentazione in quello stadio con 80.000 persone per presentare un calciatore e capimmo che rappresentava come nessun altro l'anima di Napoli, perché ha portato Napoli dove sembrava non potesse mai arrivare superando le grandi squadre. È il riscatto di un popolo attraverso il pallone, ha unito tutti, nessun altro è in grado di unire tutti senza litigare. Quelli erano gli anni del dopo terremoto, Napoli era piegata, il calcio vedeva il Napoli sempre sotto, un Napoli che non riusciva ad emergere e attraverso quel genio che da solo riusciva a vincere una partita, è stato il riscatto di un popolo, il pallone è stato il simbolo, ma lui amava Napoli e voleva attraverso il calcio fa conoscere al mondo che cosa è Napoli che è una città piena di umanità, piena di cuore, di energia, di fantasia, un vulcano nel bene e nel male".

Il discorso del primo cittadino è proseguito: "Lui nel campo di calcio era un genio, fuori era un essere umano, credo molto generoso, molto buono, purtroppo di lui se ne sono approfittati anche dei napoletani, è entrato in una spirale sbagliata, è caduto tante volte e si è rialzato. Un uomo umile però, ricordo quando nel 2017 gli abbiamo dato la cittadinanza onoraria. Non deve essere giudicato fuori dal suo ruolo di calciatore, uno non deve essere perfetto per diventare immortale, lui è immortale nelle emozioni che ha donato, basta vedere le immagini di ieri per trovare le stesse emozioni della fine degli anni '80. Per intitolare lo stadio già ci siamo mossi stamattina, faremo i primi passi formali, ci sono dei tempi, ma saranno brevi perche' quando c'è una volontà così forte non credo ci possa essere un ostacolo formale, chissà che magari non riusciremo a farlo coincidere con la ripresa delle partite con il pubblico".

Il sindaco di Napoli ha parlato anche ai microfoni di Rai Radio1, all'interno di Radio anch'io: "Lo stadio si chiamerà Diego Armando Maradona. Lo vuole il popolo, ieri è stata una voce unanime. Diego ha la capacità di unire tutti i napoletani. Napoli è Maradona, l'umiltà, la forza, la straordinaria potenza della nostra città che in alcuni momenti si deve aggrappare ad un punto di riferimento. Maradona è stato grande non solo attraverso il pallone, ma anche per la sua capacità di intercettare un sentimento popolare, un uomo che sapeva cosa fosse la sofferenza. Ha interpretato la sete di giustizia. La sua vita è stata Sud, riscatto, orgoglio. Napoli sembrava non potesse mai arrivare nell'olimpo del calcio, grazie a lui è successo. Maradona ha interpretato quel sentimento del riscatto, non va banalizzato solo con il calcio. È stato un uomo buono, molti ne hanno approfittato. Maradona non è raggiungibile da parte di nessuno. Ha saputo interpretare l'unione indissolubile tra città e squadra. Nel luglio del 1984 quando Maradona venne presentato alla città c'erano 80mila persone allo stadio".


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