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NAPOLI - Ora che stanno per sfilare i titoli di coda e gli stracci finiranno per essere risistemati negli angoli sperduti della memoria, c’è solo da scrivere (e da rileggere) le ultime parole d’una liaison divenuta poi una "storiaccia": il Napoli e Arkadiusz non hanno più nulla da dirsi, e da un bel po’, e tra le cianfrusaglie di quest’addio tormentato ci finisce anche la glassa di quel primo bimestre, i sette gol in nove presenze e poco più di cinquecento minuti, il sospetto d’essersi lasciato alle spalle l’ombra del "Pipita" con gli effetti rovinosi di un "tradimento" doloroso. È stato tutto troppo breve, proprio come dentro un sogno, ma quando si sono spalancati gli occhi, ognuno ha preso la propria strada: la prossima, destinazione Marsiglia, condurrà il centravanti polacco in una dimensione ancora da scoprire e De Laurentiis non rimpiangerà nulla di quei trenta milioni d’euro investiti cinque anni fa, strapazzati anche dal destino, perfido, che per due volte ha spedito l’attaccante in sala operatoria per lasciarlo operare ai legamenti dei due ginocchi.
Lo strappo
L’affare si farà, nonostante al mercato valga la pena non vivere nelle certezze, ma è nell’interesse di tutti: del Napoli, che finirà per accontentarsi di nove milioni (e di altri quattro di bonus, a cui aggiungere un’eventuale percentuale sulla rivendita); e anche di Milik, che avrà sei mesi di tempo per riuscire a convincere il Ct della Polonia che agli Europei gli andrà riservato un posto, al fianco o alle spalle di Lewandowski. [...]
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