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E' già Kim-mania. Il gigante sudcoreano del Napoli sta conquistando per le sue capacità difensive, ma anche per la capacità di fare male con gli stacchi aerei nell'area avversaria. Contro la Lazio, all'Olimpico, ha infilato Provedel per il momentaneo 1-1, facendo girare il match e dando coraggio agli azzurri che, nella ripresa, hanno poi rovesciato completamente la situazione.
Kim, una sentenza in area avversaria
Con la rete contro la squadra di Maurizio Sarri, Kim è arrivato a quota 2 in 5 partite disputate, uno score non certo da difensore centrale. A celebrarlo è la Lega calcio di Serie A con un post su Twitter: “2 gol in 5 partite. Mica male...”. Mica male, già. Arrivato con l'arduo compito di far dimenticare Koulibaly, Kim è entrato in silenzio nei meccanismi di Luciano Spalletti. Poche parole (anche perché non conosce ancora l'italiano) e tanti fatti.
Non è un giocatore di fino, Kim. Spesso, quando è in difficolà, spara il pallone in tribuna. Ma è tremendamente di sostanza. Difficile per chi l'ha affrontato finora, superarlo. Ha doti aeree notevoli. Salta molto in alto. Grazie a questa dote, nell'area avversaria, sa trovare il momento giusto e sovrastare i diretti marcatori. Se Koulibaly era anche classe ed eleganza, Kim è pragmatismo allo stato puro, senza fronzoli inutili.