GLASGOW - I colossi provavano a buttarlo giù. Lo vedevano piccolino, agile, e pensavano: basta una spallata. Invece il Liverpool si è scontrato contro un toro di 170 centimetri, che nell’Europa dei grandi ha saputo reggere il passo e il ritmo dei migliori. Aggiungendo quella lucida qualità che da un anno ha sistemato il centrocampo del Napoli. Stanislav Lobotka torna stasera nel cuore del gioco, con l’obiettivo di ripetere il bluff. Anche i Rangers, che sono una squadra fisica, cercheranno di pressarlo, di togliergli sicurezze, convinti magari che il punto debole di Spalletti sia lì. Ma potrebbero restarci male.
Crescita
La scorsa settimana, nella notte speciale del Maradona, ha rinnovato il bollino blu dell’insostituibilità. Con tutto il rispetto per Ndombelé, che è un ottimo giocatore e potrà dare molto al Napoli una volta completato il processo di integrazione, Lobotka è oggi una vera differenza. Anche lo Spezia, uscendo dalla panchina dopo l’intervallo, ha organizzato le idee e concepito gli assalti. E pensare che il ds Giuntoli, quando lo aveva acquistato dal Celta Vigo per 20 milioni più bonus nel gennaio del 2020, era stato guardato con sospetto. E pensare che Rino Gattuso non lo vedeva affatto. Poi qualcosa è cambiato, per fortuna. Non solo per merito di Spalletti, che pure chiaramente ci ha messo del suo dandogli fiducia. È stato Lobotka a cambiare, anche fisionomia, con quei 7 chili persi nell’estate 2021 che lo hanno reso più scattante - contro il Liverpool ha sprintato fino a 27,7 chilometri orari - senza privarlo della capacità di confrontarsi con chiunque nei contrasti. Non ha le genialità e i gol di Hamsik, lo slovacco a cui Napoli ha voluto un mondo di bene, ma ha l’intelligenza e la continuità del regista moderno. Sostanza e forma, recuperi e palleggio. Un portento.
La linea
Al suo fianco riprenderà un posto anche Zielinski, un altro che ha riposato un po’ sabato dopo aver sbriciolato il Liverpool. I due scherzavano insieme ieri sera, dopo il sopralluogo a Ibrox effettuato dal Napoli. Lobo aveva tra le mani una bottiglietta d’acqua semivuota: è il carburante che gli servirà anche in partita per percorrere le abituali distanze (contro il Liverpool ha corso per 11,39 chilometri).
Anguissa
Il terzo uomo del centrocampo è il confermato Anguissa, che è abituato agli stadi british dopo l’esperienza al Fulham. E che ieri è stato designato come portavoce dello spogliatoio in sala stampa: «Mi aspetto una serata dura, in uno stadio caldissimo che abbiamo esaminato nei video. Dobbiamo giocare di nuovo da squadra per fare un buon risultato. Pensare alla vittoria contro il Liverpool non aiuterebbe, perché ogni partita è storia a sé. Io ad esempio ho segnato una settimana fa, mi sento sempre più importante in questo Napoli, ma ora devo soprattutto concentrarmi sui Rangers, che giocano davanti al loro pubblico e possono metterci in difficoltà. Peccato solo che non siano presenti i nostri: ma ci spingeranno anche a distanza, da casa. Sentiamo il loro cuore anche qui».