Napoli, vibra via etere la voce di Spalletti

In un giovedì napoletano di sole, mare, pizza e onde-radio
Napoli, vibra via etere la voce di Spalletti© ANSA
Mimmo Carratelli
3 min

Seduta stante in diretta allo chalet di Peppino cameriere a Mergellina mentre risuona nell’aria la concione radiofonica di Lucky Spalletti sulla lunghezza 97,6 megahertz di un giovedì napoletano di sole, mare, pizza e onde-radio, all’arm, all’armi, l’ora della decisione suprema è giunta. 

Ascoltate, intima don Ciccio portiere di palazzo. Ascoltiamo, gli fa eco Salvatore pittore di alici. Ma chi è, chiede Gennaro Piromallo salumiere. È il comandante Luciano che parla alla radio, informa Saverio Malaspina ragioniere. E che dice, che dice, domanda Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca. Si appella, spiega Carmelo Mirabello regista di teatro popolare. È tornato Mario Appellius, s’informa Pasquale Pazienza giornalista on-line. 

Ma no, no, protesta don Ciccio portiere di palazzo, il comandante fa appello alla città, alla collina del Vomero e alla spiaggia di Mergellina, al bosco di Capidomonte e ai Quartieri Spagnoli, alla metropolitana che non funziona e alla Funicolare di Chiaia che è chiusa, ai bastardi di Pizzofalcone e alla Galleria Vittoria che s’è appicciata. Marònn, che è successo, chiede don Peppino parcheggiatore allusivo. Che cosa abbiamo fatto, domanda Enrico Pignatiello baritono mancato al San Carlo. La città deve stare unita, chiarisce Salvatore pittore di alici, questo vuole il comandante Luciano, deve funzionare tutto per lo scudetto. 

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Non è mai successo, obietta Carminiello-a-rezza pescatore di fravaglia. Non funzioniamo da secoli, aggiunge Gennaro Piromallo salumiere. Non importa, ma per lo scudetto deve funzionare tutto, chiarisce Saverio Malaspina ragioniere. Questo vuole il comandante Luciano, sottolinea Totonno Speranza direttore di centro commerciale. 

Ha chiesto di fare tutto per lei, informa don Ciccio portiere di palazzo. Ma lei chi, chiede Peppino cameriere di passaggio. Lei la maglia, la città, la squadra, chiarisce Salvatore pittore di alici. Il comandante è preoccupato, domanda Carmelo Mirabello regista di teatro popolare. Non è preoccupato, fa il condottiere, la guida, il predicatore, l’animatore, il banditore d’asta, il bravo presentatore, espone Salvatore pittore di alici, in questo momento in cui stiamo cucinando lo scudetto e dobbiamo essere uniti. Ma perchè, siamo sparpagliati, chiede don Peppino parcheggiatore allusivo. Dobbiamo essere un corpo solo per questa impresa tricolore, commenta Carmelo Mirabello regista di teatro popolare, questo vuole il comandante Spalletti. Sentitela la sua voce alla radio, ordina don Ciccio portiere di palazzo. Masaniello è turnato oi nè, canticchia Carminiello-a-rezza pescatore di fravaglia. La voce del comandane Spalletti vibra per radio, ammette Totonno Speranza direttore di centro commerciale. Sembra Pertini del 1982, ricorda Salvatore pittore di alici. Sembra quell’altro che voleva otto milioni di baionette, annota Saverio Malaspina ragioniere. Nuie tenimm solo ‘a pizza, ribatte don Peppino parcheggiatore allusivo. Un milione di pizze ed è scudetto, taglia corto don Ciccio portiere di palazzo. 


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