Napoli, nei complimenti di Spalletti a Sarri l'omaggio a chi aprì la strada del nuovo calcio partenopeo

"Quand'ero in casa senza panchina, applaudivo il Napoli di Sarri dal mio divano". Un cavalleresco riconoscimento al valore del tecnico della Lazio e del suo lavoro sulla panchina che oggi appartiene a Luciano, lanciatissimo in Italia e in Champions League. Squalificato Mario Rui, fra la squadra che cinque anni fa sfiorò lo scudetto e l'attuale che protende le mani verso lo scudetto, Zielinski è il solo anello di congiunzione. La differenza fra il Napoli di Sarri e il Napoli di Spalletti è evidente: nei risultati, negli interpreti, nella stazza atletica, nelle maggiori verticalizzazioni. Ma il denominatore comune è lo stesso: calcio d'attacco, veloce e spettacolare
Napoli, nei complimenti di Spalletti a Sarri l'omaggio a chi aprì la strada del nuovo calcio partenopeo© FOTO MOSCA
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Presentando Napoli-Lazio, Luciano Spalletti non avrebbe potuto pronunciare parole migliori: "Quand'ero in casa senza panchina applaudivo il Napoli di Sarri dal mio divano". Un cavalleresco riconoscimento al valore del tecnico della Lazio e del suo lavoro sulla panchina che oggi appartiene a Luciano, lanciatissimo verso lo scudetto e in Champions League. Squalificato Mario Rui, fra la squadra che cinque anni fa sfiorò il tricolore e l'attuale che protende le mani verso il titolo, Zielinski è il solo anello di congiunzione. Peraltro, nell'ultima stagione sarriana sotto il Vesuvio, il ventottenne nazionale polacco (78 presenze, 10 gol) non era titolare fisso: 14 partite nella formazione iniziale, 22 da subentrato, 4 gol e 1 assist. In questa stagione, fra campionato e coppe, Zielinski ha già collezionato 31 presenze e 6 gol.

Le differenze tra il Napoli di Sarri e Spalletti

Ovviamente, la differenza fra il Napoli di Sarri e il Napoli di Spalletti non risiede soltanto nella progressiva affermazione di Zielinski, con Lobotka e Anguissa perno del centrocampo capolista. I risultati, gli interpreti, la stazza atletica della squadra, la più marcata verticalizzazione del gioco che contraddistingue gli schemi spallettiani sono evidenti. Osimhen, giustamente non pone limiti alla sua formazione e punta anche alla Champions: se va a segno anche contro la Lazio eguaglia il record di Trezeguet, unico giocatore nell'era dei tre punti a vittoria, ad andare a bersaglio per nove giornate di fila, rigori esclusi. Per Kvaratskhelia gli aggettivi sono esauriti, così' come per la miglior difesa e il miglior attacco del campionato, sigillati da quei 18 punti di vantaggio sulle seconde mai registrati prima nell'arco di 24 giornate. E tuttavia, c'è un denominatore comune per il Napoli di Spalletti e il Napoli che fu di Sarri: calcio d'attacco, veloce e spettacolare, votato al divertimento del pubblico. Come ha annotato stamane Antonio Giordano sul Corriere dello Sport, "Lucio è andato oltre Sarri". L'effetto è sbalorditivo.


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