Napoli, la mossa di Spalletti dopo il ko con la Lazio

Il tecnico lavora per preparare la sfida contro l’Atalanta: Osimhen, Kvara, Zielinski, Lobotka e Kim sono le pedine irrinunciabili
Napoli, la mossa di Spalletti dopo il ko con la Lazio© FOTO MOSCA
Fabio Mandarini
4 min

NAPOLI - La storia è molto semplice: è vero che mercoledì prossimo arriverà l’Eintracht al Maradona e che in ballo c’è la storica qualificazione ai quarti di finale di Champions, però lo è altrettanto che prima della notte di coppa c’è una complicatissima serata di campionato con l’Atalanta e il Napoli, a maggior ragione dopo la sconfitta con la Lazio, ha una voglia matta di rimettere a posto le cose. Quelle piccole cose sfuggite di mano per un attimo, per un venerdì, e poi rimaste incastrate tra la tela filata da Sarri e quella ricamata dalla sfortuna. È andata così - è andata - ma sin dall’istante successivo Spalletti non ha fatto che applaudire l’impegno e l’atteggiamento per curare la ferita aperta nell’orgoglio dei suoi; ragazzi di carattere e figli di una squadra vera legata profondamente al significato di una maglia divenuta Musa: “Tutto per lei”, lo slogan del signor Luciano, è diventato un mantra. E non sono soltanto parole: la sberla laziale ha seminato rabbia e delusione a dispetto di un vantaggio in classifica di 15 punti, ma il piano è trasformare al volo il sapore della sconfitta nell’aroma della rivincita esattamente com’è accaduto dopo la prima con l’Inter a San Siro. Atalanta, soltanto Atalanta insomma, e non potrebbe essere altrimenti considerando la qualità dell’avversario e le insidie del calcio di Gasp: l’Eintracht può aspettare insieme con il turnover. La priorità è in programma sabato alle 18: e Spalletti, cascasse il mondo, manderà in campo la (sua) formazione migliore.

Download per IOS, clicca qui per scaricare la App del Corriere dello Sport

Download per Android, clicca qui per scaricare la App del Corriere dello Sport

Trappola Gasp

E allora, la trappola. Un’altra, certo: in città sono già spuntate le bandiere e le sciarpe con il numero 3 stampato nello scudetto e c’è anche chi s’è fatto un tatuaggio celebrativo a scatola chiusa - sulla fiducia - ma come ha detto l’allenatore del gruppo che sta dominando il campionato dall’inizio della stagione al di là della frenata con la Lazio: nessuno alzerà le mani dal volante fino alla fine. E sbaglia di grosso chi pensa alla frase di circostanza: è chiaro a tutti che il Napoli abbia costruito un grattacielo, anche al signor Luciano e ai giocatori, ma l’ultimo piano è un cantiere aperto e certe storie vanno scritte sul campo. Superando gli avversari ed eludendo le famose trappole: tipo l’Atalanta. Squadra di valori e di idee; squadra con il marchio registrato di Gasperini sulla pelle che corre, verticalizza, domina l’aria, ti gioca addosso, corre e nelle giornate giuste fa il flipper. Un problema.

Le motivazioni

Un problema che all’andata è stato risolto da Osimhen ed Elmas nonostante l’assenza di Kvara infortunato ma che sabato si riproporrà nella sua interezza anche perché Gasp e i suoi inseguono ancora un posto in Champions e nelle ultime cinque partite hanno raccolto una vittoria, un pareggio e tre sconfitte. Tutti arrabbiati, insomma: ecco perché Spalletti sta lavorando moltissimo alla preparazione di questa partita sia in chiave tecnico-tattico sia dal punto di vista mentale. Pensiero unico, non esiste altro. Neanche la storica qualificazione ai quarti di Champions: il Napoli, cioè i giocatori ne sono perfettamente consapevoli proprio come sanno che all’orizzonte ad attenderli c’è una un’altra storia attesa da 33 anni.

Le conferme

L’equazione non ammette repliche anche sotto l’aspetto della scelta della formazione: Spalletti non ha intenzione di stravolgere l’assetto e tantomeno di gestire in vista dell’Eintracht, e così le candidature di Elmas e Politano al posto di Zielinski e Lozano reggono per una mera valutazione tattica. Ovvero: il signor Luciano riflette come ha sempre riflettuto su questi due cambi, ma non è escluso che riconfer merà gli undici della Lazio. E comunque, con Mario Rui squalificato per un altro turno, oltre non andrà.


© RIPRODUZIONE RISERVATA