Napoli, cena Spalletti-De Laurentiis: tutti i retroscena della serata

L'allenatore e il presidente dello scudetto azzurro si sono incontrati venerdì: tanti i temi affrontati
Napoli, cena Spalletti-De Laurentiis: tutti i retroscena della serata© ANSA
Antonio Giordano
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Metti una sera a cena Aurelio De Laurentiis, Andrea Chiavelli e Luciano Spalletti: mettili assieme, seduti intorno ad un tavolo, con gli occhi pieni di Napoli e nel menu, per gradire, un contratto da rivedere e tante (belle) cose da dirsi. Metti che siano passati appena otto giorni dalla conquista dello scudetto, che tutti assieme - il presidente, l’ad, l’allenatore e con loro Giuntoli che però sta a casa, a Genova - abbiano provveduto a riscrivere la Storia: e metti pure che non abbiano alcuna voglia che finisca qua questa loro avventura, e tantomeno nel 2023, com’è scritto in quell’opzione che burocraticamente ma necessariamente è stata inviata due settimane fa. E allora, il piatto può dirsi servito, per ora: perché se a tavola, secondo le stringenti regole del galateo, ci sono argomenti tabù da affrontare, nell’elenco non figura il calcio. E ne avevano di pareri da confrontare, De Laurentiis, Chiavelli e Spalletti prima di alzare il calice e darsi la buonanotte, per immergersi in giorni nuovi: è stato un anno fantastico ma è da lì che per ripartire sarà necessario alimentarsi, senza negarsi di lanciare lo sguardo nelle eventuali zone d’ombre che prima o poi potrebbero spuntare.

Mercato e stipendio, gli argomenti della cena Spalletti- De Laurentiis

Aurelio De Laurentiis non ha mai avuto dubbi sulla conferma di Spalletti, a prescindere dalla diritto di prelazione e dalla Pec e dagli obblighi a cui era chiamato: e ora che le celebrazioni continuano e nella sua testa rimane quello spettacolo calcistico che ha abbagliato l’Europa, la tentazione resta un rielaborazione di quel contratto stipulato nell’estate del 2021, con ingaggio da 2,8 milioni, per trasformarlo in biennale in cifre che non si possono diffondere, perché «parlare di danaro è volgare». Punto secondo: il mercato. De Laurentiis sa che qualcosa potrebbe accadere - il Manchester United che sta su Kim - e la corsa scatenata a stuzzicare Osimhen. Il Napoli sa quello che vuole, come lo vuole, quando lo vuole, ha già avviato una serie di incontri con i manager di riferimento, e ciò che l’area scouting ha depositato nel database ha rappresentato uno degli argomenti portanti della lunga serata che Adl ha attraversato sulla terrazza del Britannique prima di spostarsi da Coco Loco, ristorante esclusivo in pieno centro, mentre il suo allenatore esce da Castel Volturno con una maschera di Osimhen sul volto, sorridendo ai cronisti presenti: «Vi depisteremo».

De Laurentiis, la proposta a Spalletti

Il biennale, dunque, per ripartire. E dopo essersi intesi sul programma che dovrà avere ampio respiro, sugli interventi naturali, eventualmente necessari che dovranno essere concordati come in passato nel caso in cui il mercato costringa a farlo. I soldi sono un accessorio, non rappresentano una priorità dell’allenatore che del Napoli si è invaghito in epoca non sospetta e che non ha mai smesso di ricordare quale stima abbia nei confronti del proprio gruppo: «Questa è una squadra forte, forte, forte». Che, dovendo affrontare il futuro da campione in carica, con lo scudetto al petto, dovrà saper fronteggiare le situazioni «scabrose»; che, volendo essere protagonista anche in Champions, come sogna De Laurentiis, avrà bisogno di una autorevolezza sempre più possente, di un carattere sempre autoritario, di piedi buoni, di cervelli fini, di idee che possano fondersi. Metti che una sera a cena, De Laurentiis, Chiavelli e Spalletti abbozzino non solo un sorriso ma una specie di patto, da qui al 2025 (e poi si vedrà!). Cin-cin...


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