Quell'abbraccio fra Di Lorenzo e Spalletti per un lungo addio

La vittoria sull'Inter finalista di Champions League sancisce un nuovo primato dei partenopei (mai avevano sconfitto tutte e 19 le avversarie in campionato) e li tiene in corsa per sfondare la quota 91 raggiunta da Sarri
Quell'abbraccio fra Di Lorenzo e Spalletti per un lungo addio© FOTO MOSCA
Xavier Jacobelli
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I neocampioni d'Italia hanno sconfitto la neofinalista Champions League al termine di una splendida sfida. Ha visto il Napoli stabilire un nuovo primato (mai aveva sconfitto tutte e 19 avversarie in campionato), mantenendosi in corsa per sfondarne un altro: la mitica quota 91 raggiunta da Sarri in 38 giornate. L'Inter è stata comunque all'altezza, nonostante abbia giocato in dieci contro undici dal 41', a causa dell'espulsione che Gagliardini si è sciaguratamente procurato (5 falli e due cartellini gialli) e nonostante il robusto turnover operato da Inzaghi, in chiara chiave finale di Coppa Italia (24 maggio) e spareggio Champions con l'Atalanta (27 maggio). Ribadendo che i diritti tv sono legittimamente rivendicati da chi li paga, altrettanto legittima è la protesta dell'Inter per essere costretta a giocare 3 partite in sei giorni.

L'abbraccio fra Spalletti e Di Lorenzo

Negli occhi del Maradona rimane il vigoroso abbraccio fra Di Lorenzo e Spalletti dopo l'eurogol del capitano. Un gesto che dice tutto sul legame fra la squadra e il suo pigmalione, un messaggio nemmeno tanto subliminale della squadra a De Laurentiis in questi giorni di ali e stivali, parole criptate con metafore, sotto lo sguardo attonito di una tifoseria che, sacrosantamente, vuole solo e soltanto che la festa sia infinita e che il Napoli divenga sempre più forte sotto la guida di chi l'ha riportato nella storia del calcio italiano. Tuttavia, alla luce delle parole pronunciate da Spalletti dopo la vittoria, quell'abbraccio è stato al tempo stesso un moto di gratitudine che accompagna un addio sempre più annunciato: "Non sto aspettando niente, è tutto chiaro, è tutto definito, c’è soltanto da dirlo e abbiamo convenuto con De Laurentiis di aspettare a dirlo. E' tutto chiaro, Non vi inventate niente, non c’è stata nessuna trattativa, è tutto definito da quella cena. Siamo usciti con tutto a posto. Chi ha pagato il conto? Il presidente". Nell'attesa, palpabile è stata la dimostrazione di forza della capolista, né sazia né appagata da questa indimenticabile stagione. L'ha ribadito proprio contro l'Inter che, prima di cadere al Maradona, si era lasciata alle spalle 8 vittorie e 1 pareggio fra campionato, Champions League e Coppa Italia; che negli ultimi 50 giorni ha giocato 15 partite e a Napoli ha sfoggiato un Lukaku già in formato Istanbul. Bene ha fatto Inzaghi a rivendicare con orgoglio le cinque finali guadagnate in due anni. E, bene ha fatto Zhang a confermare Inzaghi dopo avere conquistato la finale di Champions League Meglio tardi che mai.


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