INVIATO A NAPOLI - La posizione del numero 10 - per dovere di maglia - della lista dei dieci allenatori che De Laurentiis ha sentito al telefono o ha incontrato per la sostituzione di Spalletti, è stata precisata ieri mattina dalla Federcalcio. «Il ct della Nazionale italiana, Roberto Mancini, non ha ricevuto chiamate da Aurelio De Laurentiis o da suoi emissari per andare a occupare la panchina del Napoli», la dichiarazione affidata all'Ansa con una telefonata da fonti della Figc. Una comunicazione nata dopo «aver sentito in proposito il commissario tecnico, che ha un contratto in azzurro fi no al 2026». Fermo restando che il contatto c’è stato, al di là delle smentite ufficiali i vertici federali hanno tenuto a ribadire che il Mancio resterà dov’è, considerando la durata del suo rapporto contrattuale, un attimo prima del raduno dell'Italia, andato in scena proprio ieri a Roma in vista della Final Four di Nations League (in programma dal 14 al 18 giugno in Olanda con i padroni di casa, la Croazia e la Spagna, avversaria in semifinale). Nessuna distrazione nei pressi di un appuntamento importante per il nuovo corso della Nazionale, campione d'Europa in carica, fuori dagli ultimi due Mondiali e ora impegnata nelle qualificazioni al prossimo Europeo, guarda caso inaugurate proprio a Napoli con l'Inghilterra. Anche De Laurentiis, ieri grande anfitrione dell'ultima festa scudetto del Napoli, una specie di SuperBowl del Maradona, ha affrontato la questione dell'allenatore ai microfoni del TG1. Con estrema cautela: «Ci vuole tempo, ragazzi. Sangue freddo e pazienza».
Una scelta che richiede tempo
E allora, la lunga storia. Non sarà infinita, non è possibile, però DeLa ha spiegato chiaramente che la scelta del successore del signor Luciano, il campione d'Italia, richiederà del tempo. «Abbiamo tutto il mese di giugno per distendere gli animi, armarci con le giuste armi e affrontare questo problema che abbiamo già risolto tante volte, perché siamo in Europa da 14 anni, unica squadra italiana». Come a dire: bisogna agire con calma per fare le cose per benino, a maggior ragione se il vuoto in panchina l'ha creato un fuoriclasse come Spalletti. La lista, dicevamo, è lunga: magari non saranno dieci, magari di più, ma le chiacchierate a cui De Laurentiis si è dedicato finora continueranno. Sì, la ricerca non si chiuderà con il contatto indiretto con Sergio Conceiçao (attraverso il suo manager Jorge Mendes) e con quelli diretti con Mancini, Luis Enrique, Thiago Motta, Marcelino e Nagelsmann.
Le scelte estere
A proposito di Julian il tedesco: secondo i media francesi, il trentacinquenne allenatore esonerato dal Bayern a marzo è diventato il primo obiettivo del Psg dopo la fine del rapporto con Galtier, scavalcando anche Luis Enrique. A sua volta mai uscito dai radar di Adl nonostante le perplessità del tecnico. Galtier, tra l'altro, è sempre stato un profilo molto interessante, molto gradito: l'elenco potrebbe allungarsi. Mercoledì, intanto, la Fiorentina di Italiano giocherà la finale di Conference con il West Ham e dunque anche il suo nome comincerà a scalare posizioni. Fermo restando Commisso, con cui il presidente del Napoli ha un ottimo rapporto: uno sgarbo al collega e all'amico non è minimamente contemplato.