Napoli, mercoledì da leone per Osimhen: con l'Udinese cancella le polemiche

Il centravanti lotta come sempre realizza il 2-0, ma poi non esulta. Rudi Garcia è con lui: "Social maldestri"
Fabio Mandarini
4 min

NAPOLI - Mangia, impreca, segna. Victor Osimhen ha giocato titolare, ha fatto gol e non ha esultato, però s’è preso gli abbracci dei compagni e lui stesso è corso in panchina ad abbracciare Lindstrom: magari il vecchio Jesper se la sentiva e gliel’aveva annunciato. Già. Ma sulle doti di questo grande centravanti, tutto sommato, è facile scommettere, mentre non lo era prevedere una serata finalmente così bella per il popolo del Napoli dopo tante amarezze e troppi casi in poco più d’un mese di campionato. Quasi perfetta considerando anche il ritorno di Kvara e del Cholito. Buoni segnali anche sul fronte del rapporto Osi-Garcia dopo lo scontro di Bologna: Manganiello fischia il rigore e l’allenatore scandisce forte e chiaro il nome: «Victor». Proprio come il popolo del Maradona: e al diavolo l’errore di domenica. Poi, però, dopo una chiacchierata tra amici (compagni) batte Zielinski. E a porgergli il pallone è proprio il numero 9. Alé. Evviva la pace: è dolce la notte di Napoli. Come il babà dedicato a Osimhen ai tempi belli dello scudetto. Quando ogni cosa aveva il prefisso “Osi”. Che fa rima anche con tifosi: chi credeva che ieri l’avrebbero fischiato dopo la reazione istintiva di cancellare il novantanove percento delle foto con la maglia azzurra, beh, è stato smentito perché la gente lo ha applaudito e sostenuto dall’inizio alla fine. L’amore dei napoletani per la squadra e per Victor non è mica un fake. Come i suoi gol.

Tifo per te

I social, comunque, avevano parlato ancora di lui alle 19.36: Osimhen è regolarmente in formazione. In realtà la sua presenza non era mai stata in bilico, neanche per un istante, ma il grande dubbio del popolo, quotato finanche dai bookie, era una delle prevedibili conseguenze del Socialgate. Al caso dei due video pubblicati sull’account TikTok del club che hanno fatto arrabbiare moltissimo Osi, innescando una catena di effetti vari. E tutti negativi. In curva compare uno striscione che ricorda come la maglia vada rispettata, ma la gente allo stadio non ha protestato com’era accaduto su Instagram dopo l’eliminazione delle famose foto: lo ha acclamato al momento della lettura delle squadre; invocato sul dischetto per battere il rigore; coccolato quando ha segnato e quando ha sfiorato la doppietta; sostenuto senza pause. La realtà è sempre un’altra cosa rispetto alla vita dei social.

La partita

La sua partita, tra l’altro, è stata molto convincente: corsa, anima, fatica. Come sempre. Ha segnato al 39’ il quarto gol della stagione e, dicevamo, non ha esultato e poi ne ha sfiorati altri: al 27’ e Silvestri è bravo in uscita; al 37’ ma il colpo di testa finisce alto; all’8’ del secondo tempo con un destro incrociato che finisce al lato di un soffio. In mezzo anche una capocciata di Bijol, in azione difensiva nell’area del Napoli, e la sostituzione con Simeone: al 18’ della ripresa. Il Maradona lo sommerge di applausi e lui, sfilando via, saluta il Cholito e Lindstrom, l’altro cambio, e poi nei pressi della panchina stringe la mano a Garcia. Nessuna scena mielosa, ma tanta verità e altrettanta serenità. E gioia per il gemello: Kvara segna e Osi esulta. Buonanotte. Buona notte.

Maldestri

Rudi, tra l’altro, a pochi minuti dall’inizio della partita aveva fatto sentire la prima e finora unica voce azzurra ufficiale sul caso-Dall’Ara e sul caso-TikTok: "Dopo Bologna eravamo tutti frustrati e arrabbiati perché non avevamo vinto, Victor in primis. Poi in questi due giorni ci sono stati episodi maldestri sui social che non sono stati d’aiuto per la serenità e la tranquillità e ovviamente ci ho parlato ancora: l’importante è che si concentri sul campo, dove a lui piace stare. Darà il meglio per la sua maglia. Noi siamo tutti uniti".


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