De Laurentiis sulla flessione del Napoli e sul caso scommesse
De Laurentiis ha poi aggiunto: "Noi siamo il Napoli, ci siamo qualificati in Europa per 15 anni di fila, non è che ogni volta un cerino incendia un pezzo di carta bisogna gridare che va a fuoco tutto. I pompieri siamo noi stessi, le decisioni vanno fatte con serenità e senza errori dettati dalla fretta".
Il caso scommesse: "Si fanno in maniera ortodossa e poco ortodossa, esiste una centrale ad Hong Kong che fattura più di 50 miliardi di dollari l'anno. Due anni fa parlai di un libro americano dove si parlava di scommesse. Eppure non si è approfondito l'argomento, adesso se ne torna a parlare anche se non si sa ancora bene in che termini. Non parlo di ludopatia, di vizi, di troppi soldi che girano, di persone poco mature: per quel che mi riguarda sono sempre stato molto attento ad assumere calciatori la cui realtà familiare e provenienza geografica mi assicurassero una certa tranquillità psicologica e una certa tutela. Tengo molto alla cultura del lecito, il Napoli fa anche un’azione di sorveglianza su atleti che credo siano ragazzi per bene e che hanno famiglie a posto. Gestire una ricchezza improvvisa è un problema, non tutti sanno farlo".
Napoli, De Laurentiis punge Giuntoli: "Il colpo Kvara non è suo"
De Laurentiis si è soffermato anche su Giuntoli. "Giuntoli è stato un'intuizione di Andrea Chiavelli e del sottoscritto, preso da un club che arrivava dalla Serie C e era salito fino in Serie A. Aveva la cultura dell'umiltà e del lavoro come Meluso con cui mi trovo molto bene. Giuntoli da sei mesi si era messo in branda, mi continuava a ripetere: mi mandi alla Juventus? E io gli dicevo: cos'è questa storia, improvvisamente sei diventato un sostenitore della Juve? Qui abbiamo sempre considerato la Juve nemica sportiva numero uno... è un altro film, questo! Un direttore sportivo deve avere la cultura dell’umiltà e del lavoro, e lui ce l'aveva. Il colpo Kvara non è suo, è stata una segnalazione a mio figlio Edoardo che poi è arrivata a Giuntoli. Giuntoli ha indovinato una serie di giocatori e ne ha sbagliati tanti altri".