De Laurentiis irremovibile
Adl, insomma, aveva già deciso domenica, dopo la debacle e gli schiaffi di Torino: tutto troppo brutto per essere vero. Tutto anche già visto con Spalletti, al tramonto della sua prima stagione, dopo il 3-2 di Empoli. Mazzarri, già allo stadio del Toro aperto al confronto con la squadra e più costruttivo che inutilmente duro con un gruppo di ragazzi confusi (e alcuni svuotati), non s’è opposto ma ha registrato le ragioni dei giocatori: quando c’è in ballo un ritiro, e soprattutto un ritiro infinito con la trasferta in Arabia all’orizzonte, va da sé raccogliere umori differenti e anche provare a strappare uno o due giorni in più con le rispettive famiglie. Sì: è su questo punto che il capitano, portavoce della squadra, ha provato a discutere con il presidente in assoluta serenità, salvo poi tirare fuori i trolley già pronti per ogni evenienza. Ora toccherà soprattutto a Walter e a Meluso provare a capitalizzare questo tempo che il gruppo dovrà trascorrere insieme, evitando di trasformare il provvedimento nel trionfo delle PlayStation, degli smartphone, dei film e delle partitine a carte: meglio confrontarsi, chiarirsi, capire chi realmente ha voglia di restare e chi invece preferisce cambiare aria.
Napoli, il girone infernale e il segnale di Conte
Mazzocchi squalificato, rientra Ostigard
La convivenza forzata andrà avanti fino alla partita di sabato: Mazzarri perde Mazzocchi per squalifica ma recupera Ostigard (fermo restando una cessione al volo), mentre ieri Olivera ha svolto personalizzato in campo. Tra acciacchi, scontenti e assenti giustificati - Osi e Anguissa - oltre al ritiro servirebbe un po’ di fortuna. O magari anche altro: di fianco all’hotel c’è una chiesa, il lato spirituale del ritiro.
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