Calzona al Napoli, quando lo ha scelto De Laurentiis: tutti i retroscena

Oggi primo e unico allenamento in vista degli ottavi di Champions League. De Sanctis provò a portarlo a ottobre alla Salernitana…
NAPOLI - Francesco Calzona detto Ciccio è il nuovo allenatore del Napoli. Il terzo in otto mesi. L’ultima carta di De Laurentiis: la sua speranza, dopo una sequela di errori e le fallimentari esperienze di Garcia e Mazzarri, è che diventi un jolly, un asso nella manica, un successo dopo troppi insuccessi nella stagione che avrebbe dovuto consacrare il trionfo e lo scudetto faticosamente riportato a casa a maggio dopo 33 anni con un capolavoro. Sembra un secolo fa per tutto quello che è accaduto.  

Calzona, tutti i dettagli dell'affare con il Napoli

Calzona ha firmato fino a giugno, un contropiede, e nel frattempo conserverà il suo incarico di commissario tecnico della Slovacchia di Lobotka. E Hamsik: Marek, collaboratore del ct in nazionale, è stato invitato a metterci la cresta in questi quattro mesi di passione, ma lui ha cambiato look, l’ha tagliata. È orgoglioso e lusingato, però ha voglia di seguire le sue cose: l’Academy, i figli, la famiglia. E domani poi chissà. I ritorni, comunque, non mancano: il vice sarà Simone Bonomi, già con lui a Bratislava e a Napoli con Sarri; il preparatore atletico, invece, Francesco Sinatti, uno dei segreti dello scudetto e uno dei peccati originali delle decisioni estive: dimissionario perché ai margini con Garcia, ma Aurelio non se l’è mai perdonata. E se l’allenatore ha ricevuto il placet della federazione slovacca per ricoprire il doppio incarico, Sinatti ha ottenuto quello della Figc, considerando che è anche il prof della Nazionale di Spalletti. Lucio, l’utimo imperatore: Calzona ha lavorato in azzurro prima con Sarri da vice (2015-2018), e poi un anno nel suo staff dall’estate 2021 all’estate 2022, salvo poi scegliere la Slovacchia e la prima esperienza da boss, coronata con una splendida qualificazione all’Europeo. Il Napoli sarà la sua seconda nel nome del 4-3-3, del calcio offensivo, del gioco. E inizierà domani tra le stelle: in Champions con il Barça, una specie di sogno o di storia surreale. Però bellissima. E sapete cosa? In tribuna, a tifare per lui e i suoi ragazzi, ci sarà proprio Luciano Spalletti. Il calcio degli intrecci del destino.  

La firma lampo di Calzona

De Laurentiis ha scelto Calzona nel weekend, dopo il pareggio con il Genoa costato la panchina a Mazzarri: ha riflettuto, valutato Giampaolo e poi scelto un altro vecchio amico. Preparato, estremamente stimato nell’ambiente e anche dalla squadra, che per altro conosce quasi al completo: gli mancano Kvara e gli acquisti estate-inverno. La trattativa è partita domenica e ieri, nel pomeriggio, è arrivata la firma dopo l’unico e decisivo incontro in città. In un albergo. A quanto pare della zona flegrea, dove all’epoca viveva lui: dettagli, per carità. La cosa che conta è che Ciccio ha accettato subito, ovviamente entusiasta, all’improvviso ministro con portafoglio, panchina e gradi: a 47 anni è arrivato vice, a 55 anni è tornato allenatore con tre missioni: risollevare il Napoli, nono a 9 punti dal quarto posto; conquistare i quarti di Champions attraverso il Barcellona; provare la qualificazione al primo Mondiale per Club del 2025. Retroscena: a ottobre ci aveva provato l’allora ds Morgan De Sanctis a portarlo alla Salernitana ed è stato a un passo dalla Serie A, ma poi prevalse un’altra linea e arrivò Pippo Inzaghi al posto di Paulo Sousa


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Le parole del presidente

De Laurentiis, in silenzio per l’intera giornata, annuncia l’esonero di Mazzarri e l’arrivo di Calzona intorno alle 21. Ai microfoni di Sky: «Mazzarri è un amico di famiglia e lo ringrazio: è sempre doloroso esonerare un amico disponibilissimo, venuto in aiuto in un momento di difficoltà. Ai tifosi del Napoli, però, bisogna dare sempre qualcosa in più e ci proviamo con Calzona: conosce l’80 percento dei giocatori e ha già lavorato con Sarri e Spalletti. Gli diamo il benvenuto, il tempo è galantuomo e dirà se è la scelta giusta: cerchiamo di aiutarlo senza contrasti a preparare in 24 ore una partita contro un avversario importante come il Barcellona. Hamsik? L’ho sentito domenica, era molto intrigato di ritornare a lavorare per una squadra che lui ama. Di cui è una bandiera». 

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NAPOLI - Francesco Calzona detto Ciccio è il nuovo allenatore del Napoli. Il terzo in otto mesi. L’ultima carta di De Laurentiis: la sua speranza, dopo una sequela di errori e le fallimentari esperienze di Garcia e Mazzarri, è che diventi un jolly, un asso nella manica, un successo dopo troppi insuccessi nella stagione che avrebbe dovuto consacrare il trionfo e lo scudetto faticosamente riportato a casa a maggio dopo 33 anni con un capolavoro. Sembra un secolo fa per tutto quello che è accaduto.  

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Calzona ha firmato fino a giugno, un contropiede, e nel frattempo conserverà il suo incarico di commissario tecnico della Slovacchia di Lobotka. E Hamsik: Marek, collaboratore del ct in nazionale, è stato invitato a metterci la cresta in questi quattro mesi di passione, ma lui ha cambiato look, l’ha tagliata. È orgoglioso e lusingato, però ha voglia di seguire le sue cose: l’Academy, i figli, la famiglia. E domani poi chissà. I ritorni, comunque, non mancano: il vice sarà Simone Bonomi, già con lui a Bratislava e a Napoli con Sarri; il preparatore atletico, invece, Francesco Sinatti, uno dei segreti dello scudetto e uno dei peccati originali delle decisioni estive: dimissionario perché ai margini con Garcia, ma Aurelio non se l’è mai perdonata. E se l’allenatore ha ricevuto il placet della federazione slovacca per ricoprire il doppio incarico, Sinatti ha ottenuto quello della Figc, considerando che è anche il prof della Nazionale di Spalletti. Lucio, l’utimo imperatore: Calzona ha lavorato in azzurro prima con Sarri da vice (2015-2018), e poi un anno nel suo staff dall’estate 2021 all’estate 2022, salvo poi scegliere la Slovacchia e la prima esperienza da boss, coronata con una splendida qualificazione all’Europeo. Il Napoli sarà la sua seconda nel nome del 4-3-3, del calcio offensivo, del gioco. E inizierà domani tra le stelle: in Champions con il Barça, una specie di sogno o di storia surreale. Però bellissima. E sapete cosa? In tribuna, a tifare per lui e i suoi ragazzi, ci sarà proprio Luciano Spalletti. Il calcio degli intrecci del destino.  

La firma lampo di Calzona

De Laurentiis ha scelto Calzona nel weekend, dopo il pareggio con il Genoa costato la panchina a Mazzarri: ha riflettuto, valutato Giampaolo e poi scelto un altro vecchio amico. Preparato, estremamente stimato nell’ambiente e anche dalla squadra, che per altro conosce quasi al completo: gli mancano Kvara e gli acquisti estate-inverno. La trattativa è partita domenica e ieri, nel pomeriggio, è arrivata la firma dopo l’unico e decisivo incontro in città. In un albergo. A quanto pare della zona flegrea, dove all’epoca viveva lui: dettagli, per carità. La cosa che conta è che Ciccio ha accettato subito, ovviamente entusiasta, all’improvviso ministro con portafoglio, panchina e gradi: a 47 anni è arrivato vice, a 55 anni è tornato allenatore con tre missioni: risollevare il Napoli, nono a 9 punti dal quarto posto; conquistare i quarti di Champions attraverso il Barcellona; provare la qualificazione al primo Mondiale per Club del 2025. Retroscena: a ottobre ci aveva provato l’allora ds Morgan De Sanctis a portarlo alla Salernitana ed è stato a un passo dalla Serie A, ma poi prevalse un’altra linea e arrivò Pippo Inzaghi al posto di Paulo Sousa


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