Napoli, Conte registra la difesa: c’è un traguardo che sfugge da agosto...
Il Napoli è primo in campionato insieme con la Roma, è nel gruppone delle tredici squadre della classifica Champions con 3 punti in compagnia di Barça, Liverpool, Atletico, Chelsea e Atalanta, e soprattutto continua il suo percorso di crescita con una gestione finora molto positiva del doppio impegno: ha sempre vinto dopo le coppe. Da non trascurare un altro punto d’interesse estremo della stagione precedente: tangibile è la crescita in fase realizzativa, in concretezza. Esempio pratico: riferendosi alla Serie A, detiene il secondo attacco con 12 gol fatti, 5 più della Roma stessa e 5 meno dell’Inter, primatista di specialità in classifica. Il Napoli, sul mercato, ha trovato quel che cercava: più reti e maggiore impatto offensivo; e ogni riferimento a Hojlund, De Bruyne e allo stesso Lucca, autore di un colpo fondamentale dalla panchina contro il Pisa, non è assolutamente casuale. Bene. Ma poi c’è un altro aspetto, un altro argomento sollevato da Conte: «Non dobbiamo perdere quella sana paura di subire gol, quella che ti fa correre all’indietro». Una frase che traslitterata suona pressapoco così: bisogna ritrovare quell’attenzione in fase difensiva che una stagione fa ha permesso al Napoli di vincere il campionato nonostante il sesto attacco e di chiudere con la miglior difesa dei cinque tornei top d’Europa. I numeri non tradiscono: 9 reti subite in 8 partite, di cui 6 in 6 giornate di campionato, e settima difesa della Serie A. Ma non tradiscono anche i dati: tra Italia e Champions, Conte non ha mai potuto schierare dall’inizio la linea ritenuta più titolare. Anzi: soltanto una volta, contro il Cagliari, ha avuto la possibilità di contare su quasi tutti gli effettivi del reparto, nove su dieci ad eccezione di Gutierrez; e soltanto per 27 minuti, dopo l’ingresso di Buongiorno, ha potuto esibire il poker ideale con Di Lorenzo, Rrahmani e Spinazzola. Guarda caso, al 95’, fu proprio Buongiorno a invitare Anguissa al gol: 1-0. Fu quello anche l’ultimo clean sheet.
