Roma, senti Lippi: «Conte privilegerà il progetto, non la squadra più blasonata»

E sulla Juventus: «Per vincere la Champions serve anche un pizzico di fortuna. Allegri? Fa bene a restare»
MARCELLO LIPPI - «Un gruppo dei migliori giocatori non fa necessariamente la migliore squadra».© AFPS
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VIAREGGIO - Dopo le dimissioni di Fabio Cannavaro da commissario tecnico della Cina, quello di Marcello Lippi diventa uno tra i nomi più papabili. L'allenatore di Viareggio non chiude le porte, anzi: «Ho un bellissimo rapporto con la Cina, sono gratificato per la considerazione che hanno nei mie confronti, ne abbiamo parlato e vediamo se questi colloqui avranno un seguito».

TOTOALLENATORI - L'ultimo ct azzurro a vincere un campionato del Mondo si è poi soffermato sui possibili cambi di panchina in serie A: «A Gattuso - le sue parole ai microfoni di Sky - mando un grande abbraccio, ma non deve dire che è sempre colpa sua. Lo dice un po' troppe spesso e così dà degli alibi ai giocatori. Conte in questo momento lo vogliono tutti, non so cosa passi nella sua testa. Sono convinto che privilegerà il progetto ma non è detto debba essere la squadra più blasonata». E su Allegri: «Fa bene a restare alla Juve a meno che non consideri finito il suo ciclo, come capitò a me. Io poi tornai e vinsi di nuovo, forse sbagliai ad andare via anche se l'Inter era una grande squadra e non fu una annata così fallimentare».

JUVE E OSSESSIONE CHAMPIONS - Marcello Lippi è stato anche l'ultimo allenatore in grado di portare la Juventus sul tetto d'Europa: «Per vincere la Champions serve prima di tutto un pizzico di fortuna in più, la Juve negli ultimi cinque anni è arrivata due volte in finale e ha perso contro grandi squadre. Quest'anno sembrava che con l'acquisto di Cristiano potesse farcela, ma poi se incontri una squadra come l'Ajax con giovani interessanti ed in più ti manca Chiellini, il Ronaldo della difesa, Cuadrado e Douglas Costa, insomma serve anche fortuna. Quando arrivi nelle migliori otto devi avere tutti i giocatori a disposizione e al 100%». Lo spettacolo andato in scena ieri al Camp Nou non lo lascia indifferente: «E' dura poter vedere in Italia gare come quella di ieri, una quasi come quella di ieri l'ha fatta la Juve nel ritorno contro l'Atletico Madrid. In quel caso il valore aggiunto è stato Cristiano Ronaldo». Meglio lui o Messi? «I paragoni ci sono sempre stati. Ancora oggi ci interroghiamo chi sia stato più forte tra Maradona e Pelè. Il grandissimo giocatore non è mai determinante se non ha un complesso di squadra importante. Ronaldo è stato determinante nel ritorno con l'Atletico perché ha avuto tutta la squadra attorno».


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