Capello: "Le parole su Zaniolo? A Roma non mi hanno capito"

Il commentatore ha chiarito le sue parole sull'attaccante giallorosso: "E' successo il finimondo, ma per me è un talento". In tv siparietto con Montella: "Ribery stranito per il cambio? Ora hai capito che vuol dire fare delle scelte". La replica: "Alla Roma non mi facevi giocare a prescindere"
Capello: "Le parole su Zaniolo? A Roma non mi hanno capito"
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ROMA - Fabio Capello è tornato a parlare a Sky Calcio Club dopo la bufera mediatica nata dalle sue parole post Inter-Dortmund quando al baby Esposito consigliò di "non seguire la strada di Zaniolo". "A Roma hanno preso male mia frase? Non hanno assolutamente capito cosa volevo dire. Sono felice che Nicolò abbia segnato, mi dispiace solo che l'abbia fatto al Milan", ha dichiarato Capello. 

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Capello spiega la frase su Zaniolo

Capello è poi entrato nel dettaglio: "Non hanno capito quello che ho detto su Zaniolo. A Roma è facile che interpretino con tutte le radio e i giornali. Non era un giudizio, era un suggerimento a un giocatore (l'interista Esposito, ndr) di non sbagliare. Come successo a Zaniolo e Kean quando Di Biagio li mandò in tribuna con l'Under 21 per dargli un segnale perchè avevano sbagliato''. ''Ho voluto parlare a Esposito, un giocatore giovane, di diciassette anni, che gioca in Champions con l'Inter e - aggiunge Capello - che ha intorno persone che possono caricarlo di responsabilità. Quando ti adulano in questo modo può succedere di perdere un po' la testa. Per questo ho fatto l'esempio di Zaniolo e Kean in Nazionale. Di Biagio li mandò in tribuna con l'Under 21 perché avevano sbagliato e voleva mandar loro un segnale, come a dire: 'Se vi comportate così la vostra strada sarà più ardua e più difficile. Quindi cercate di riprendervi'. Il mio non era un giudizio di valore, ma un semplice suggerimento a un giocatore di non sbagliare anche lui. Mancini poi non li convocò e tutti applaudimmo la scelta del ct, perché era giusto dare un segnale forte. Io mi sono sentito di dare questo consiglio a un giovane calciatore come Esposito, come padre, come nonno e come allenatore, di non commettere questi errori. E allora è successo il finimondo perché tutti pensavano che gli volessi consigliare di non andare a Roma. Fra l'altro lo reputo il più grande talento che c'è in questo momento in Italia: qualità, forza, tecnica e visione di gioco. Ce l'hanno in pochissimi. Quando arriva poi ai 20 metri può essere letale nel calciare in porta. E' un talento". Nel post partita di Inter-Borussia Dortmund ai microfoni di Sky Capello raccomandò al giovane interista Esposto di ''non prendere la strada di Zaniolo" scatenando l'ira dell'entourage del giocatore giallorosso e della stessa Roma''.

 

Capello-Montella, show a Sky Sport

"Ribery furioso per il cambio? Forse si è innervosito perché voleva uscire prima".  E' ironico Vincenzo Montella nel commentare la reazione fuori dagli schemi del francese dopo il cambio con Boateng. Il tecnico viola ha poi scambiato un paio di battute ironiche con Capello, suo ex allenatore alla Roma nell'anno dello scudetto. "Ora hai capito cosa vuol dire dover fare delle scelte, eh", ha esordito Don Fabio. "Mister, lei non mi faceva mai giocare, a prescindere se segnavo dopo essere entrato in campo o partendo da titolare". "Eh ma io facevo sempre delle scelte tecniche, mai per simpatia". "Certo, infatti fra Montella, Batistuta e Totti la scelta era facile", ha proseguito l'allenatore viola. "Però mi hai fatto godere dopo il gol alla Juve a Torino, quello del 2-2". "E difatti la volta dopo mi rimise in panchina", ha concluso Montella sorridendo.  


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