Friedkin, sarebbe un errore: tra Dzeko e Milik non c'è lotta

Personalità, feeling con il gol, affidabilità fi sica: l’ex City offre ancora un rendimento superiore
Friedkin, sarebbe un errore: tra Dzeko e Milik non c'è lotta
Alberto Polverosi
3 min

ROMA - Dzeko ha 34 anni, Milik otto di meno. In tutta la sua carriera, il centravanti della Roma è rimasto fuori per infortunio (stiramento al polpaccio) al massimo quattro partite di fila. Nell’ultimo anno di Manchester e nelle cinque stagioni di Roma ha sempre superato le 30 presenze in campionato. Il centravanti del Napoli ha saltato quasi un intero campionato sommando gli infortuni alle ginocchia e in queste quattro stagioni solo una volta ha superato le 30 partite in campionato. Come dice Allegri, quando si parla di giocatori da acquistare o da cedere il primo consiglio è dare un’occhiata allo “storico”. In questo caso, nel caso di un possibile passaggio romanista da Dzeko a Milik, col primo dirottato alla Juve, vanno considerati anche altri aspetti di natura tecnica, ambientale e psicologica. Partiamo da quest’ultimo. Come personalità, fra i due non c’è confronto.

Dzeko non è un uomo-squadra, ma una squadra-uomo, questa è la ragione principale per cui Conte avrebbe fatto carte false per portarlo all’Inter. Dzeko non si limita a caricarsi la squadra sulle spalle quando è in difficoltà, ma traccia la via ai compagni, li trascina fuori dai guai, consiglia e si arrabbia, suggerisce all’allenatore e distribuisce le mansioni in campo. E’ il capo riconosciuto del dopo-Totti e del dopo-De Rossi. Dzeko è la Roma, Milik non è il Napoli. Milik, anche quando sta bene, si limita al proprio compito, che fa bene seppure in modo discontinuo, ma nella gestione del gioco non mette mai bocca. Gli basta il ruolo di esecutore, non ne cerca altri. Milik fa gol, anche se in Serie A si è avvicinato alle 20 reti soltanto nel campionato 2018-19 (17 in 31 partite), è un centravanti da area di rigore, ha tutto per segnare, colpo di testa, rapidità, prontezza. E’ un numero 9 puro, aspetta che il gioco lo raggiunga e lui lo finalizza. Dzeko è un 9 misto al 10, fa gol e rifinisce, gioca in area di rigore e a ridosso della linea di metà campo, conclude e fa la sponda, quest’anno è arrivato a quota 16, ma quello che ha messo in campo vale almeno quanto le reti segnate. Per sintetizzare: se un anno Milik segnerà il doppio dei gol di Dzeko, probabilmente non raggiungerà lo stesso il rendimento generale del bosniaco. [...]

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