Dzeko rischia di saltare anche Napoli-Roma

Il timore è che potrà allenarsi troppo poco con il gruppo per essere poi pronto
Dzeko: 3 gol© Bartoletti
Roberto Maida
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ROMA - A quindici giorni dal primo tampone positivo, Edin Dzeko non è ancora uscito dallo stillicidio del Covid e dei conseguenti controlli. E resta difficile quantificare i tempi di recupero, perché dipendono dalla velocità di smaltimento della carica virale. Dopo aver saltato il Genoa, ha dovuto rinunciare anche alla partita contro il Parma. E quasi certamente non giocherà nemmeno a Cluj. La speranza della Roma è riaverlo a Napoli ma è impensabile che Dzeko possa essere al cento per cento. Vediamo perché.

La quarantena

Le regole, nel periodo dell’emergenza valgono per tutti i cittadini residenti in Italia. Per fortuna, verrebbe da aggiungere. Bene: dall’attestazione del contagio, che risale a venerdì 6 novembre, Dzeko ha osservato scrupolosamente il protocollo, che prevede l’isolamento domiciliare per 10 giorni. Subito dopo, all’undicesimo giorno, la società ha effettuato un nuovo tampone, che è risultato positivo. Dzeko ora sta bene, tanto è vero che da qualche giorno si sta allenando da solo nella sua villa di Casal Palocco. Ma non basta a “liberarlo”, perché il virus risulta ancora agganciato al suo corpo. Per uscire di casa e ritrovare la normalità, dovrà risultare negativo a due tamponi molecolari (effettuati ad almeno tre giorni dalla scomparsa dei sintomi, che però per lui sono già stati ampiamente superati). Quindi in sostanza domani si riparte con la procedura: dopo aver superato due tamponi senza problemi, Dzeko potrà tornare ad allenarsi in gruppo. Ma il tempo stringe. Se anche ricominciasse a frequentare Trigoria da martedì o mercoledì, non avrebbe molti allenamenti per tornare a regime entro la partita di Napoli. Basta osservare il caso simile di Diawara e Calafiori, tornati ieri tra i convocati dopo più di un mese.


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