Mourinho: “Sempre stati superiori. Zaniolo? Dicono che lo vendiamo…”

Le parole del tecnico giallorosso al termine del match vinto contro il Bodo: "Dobbiamo lasciare in pace Zaniolo, per il suo bene e quello del calcio italiano"
Allenatore: Josè Mourinho© ANSA
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ROMA - Una Roma spettacolare ha strapazzato il Bodo/Glimt. La squadra di José Mourinho ha battuto i norvegesi 4-0 grazie alla rete di Abraham e alla sensazionale tripletta di Nicolò Zaniolo, il man of the match. La Roma vola in semifinale di Confedrence League dove affronterà il Leicester. Al termine del match Mourinho è intervenuto ai microfoni di Sky per commentare il risultato. 

Cosa ti ha colpito di più?
“Tutto. Stare in semifinale è la cosa più importante. Il modo in cui abbiamo giocato, l’intensità, l’uscita. Anche sull’1-0 c’era la sensazione che potessimo vincere”.

Era sempre molto fiducioso.
“Anche dopo il 2-1 dell’andata ero fiducioso. Il merito è stato concentrarsi solo sul campo. È inaccettabile aver vinto contro questa squadra solo alla quarta partita, ma abbiamo vinto quella che contava. Eravamo 2-1 e abbiamo vinto 5-2”.

Il pubblico?
“È fantastico, una squadra con questa passione e empatia è molto molto bello. Però adesso andiamo a Napoli, loro vogliono vincere per lo scudetto, noi per arrivare al quinto posto”.

Giocare bene o giocare male, qual è la tua posizione?
“Giocare bene e vincere è perfetto, fantastico. Giocare bene e perdere non piace, piace solo a chi si difende con la filosofia che la mia squadra ha un’identità, ma non serve a niente. Penso che noi giochiamo molto meglio di quello che la gente dice. Ho rivisto la partita con la Salernitana in ufficio e abbiamo giocato molto bene. È troppo facile dire che giochiamo con carattere, mentalità, che è organizzata. Io penso che giochiamo molto meglio di quello che la gente dice. Oggi non c’è stata storia, siamo stati i più forti. All'intervallo ho detto ai ragazzi che non si tratta di umiliare, di pensare ai 6 gol. Si tratta di voler andare in semifinale. Poi dopo qualche giocatore era un po’ stanco e giocavano con l’orologio. Ma abbiamo avuto una buona attitudine, la squadra merita questo. Abbiamo già giocato 12 partite di Coppa, di giovedì la squadra è stanca. Lunedì di nuovo il Napoli, è dura però siamo lì e purtroppo siamo noi che prendiamo la bandiera dell’Italia. Nessuno è più lì”.

Su Zaniolo
“Zaniolo si vende, Zaniolo si vende (è ironico, ndr). Si parla troppo di lui. Gioca, perché non gioca, perché è infortunato. Si parla troppo di lui. Sarebbe meglio per noi, per lui, per il calcio italiano, lasciarlo tranquillo. Siamo riusciti a nascondere che oggi avrebbe giocato, oggi era importante avere uno come lui che giocava in profondità. Domani sarà in prima pagina per una ragione positiva”.

Queste le parole di Mourinho a Dazn.

Era convinto di questa partita. 
“Ero convinto di vincere, anche se non abbiamo vinto le tre partite, non ci stava storia. Se giochiamo concentrati, determinati, se abbiamo la giusta pressione sono convinto di vincere le partite”.

Miglior Roma della stagione come il derby?
“Questo è un processo, per questo si parla di tempo di costruzione, non paragono il Bodø/Glimt con Lazio. Una squadra che ti può complicare la vita come ha dimostrato, però oggi siamo stati forti: consapevoli dove potevamo fare male. Una partita solida”.

Queste le parole di Mourinho in conferenza stampa.

Sente responsabilità per l'Italia?
"No. Sento responsabilità per i giocatori, per la proprietà e per i tifosi. Ho la responsabilità di dare tutto. È triste che sono tanti anni, è triste che siamo noi la squadra che porta la bandiera italiana nelle semifinali europee. Le responsabilità sono queste".

Sul Leicester.
"È Premier League, è la competizione nazionale più forte. Ha due squadre in semifinale di Champions, una in semifinale di Europa League e il Leicester in Conference. Viene dall'Europa League, ha vinto coppe nazionali recentemente. Ha una rosa molto forte. Le semifinali sono semifinali, 25% per ogni squadra di poter vincere il titolo. Con questa mentalità di squadra tutto è possibile".

A inizio campionato aveva detto che la Serie A era più importante della Conference League. Ora la priorità si è ribaltata?
"No, per noi domenica, lunedì, diventa di nuovo la Serie A la competizione più importante. È importante che tutti capiscano che se il Napoli gioca per vincere lo scudetto e l'Inter gioca per vincere lo scudetto, noi giochiamo per arrivare quinti. Vogliamo rispetto".

Dagli arbitri?
"Anche da loro".

Può mettere in fila le componenti di questa vittoria? Tattica, atletica, ambientale, tecnica.
"È possibile vincere come stasera solo quando ci sono tutte le componenti. Penso che tu abbia descritto bene la situazione: abbiamo pressato alto, non abbiamo avuto paura di fare 3 vs 3 dietro, Karsdorp e Zalewski sono stati sempre aggressivi e i due attaccanti dovevano solo pressare il difensore centrale. Strategicamente, cercare la profondità era obbligatorio per noi, lo abbiamo fatto bene. I giocatori di centrocampo sono stati fantastici, abbiamo giocato molto molto bene. Penso che non sia solo il mio feeling in panchina ma anche il vostro, dopo cinque minuti non c'era già storia. Abbiamo rispettato loro, erano tre partite che non li battevamo. Meritano rispetto perché hanno fatto un percorso fantastico. complimenti. Penso che abbiano perso il senso della realtà, pensavano che oggi sarebbe stata la continuazione di un sogno, ma dopo cinque minuti era finita la storia".


Cosa intende con perdere il controllo della realtà?
"Intendo che quando una squadra non perde contro un'altra tre partite di fila, si può analizzare perché o perdere il senso della realtà. La prima volta è stato un disastro per noi, ma in cui giocavamo con 2 titolari. La seconda partita qui a casa nostra abbiamo giocato con una squadra non al completo e un bel pareggio per loro. L'ultima hanno vinto 2-1 e magari hanno pensato che sarebbe stato lo stesso. Questo per me è dare più valore a loro, la realtà è che loro hanno vinto 6-1, vinto 2-1 e pareggiato 2-2, credito per loro. Ma oggi si è vista la realtà, questa è la realtà e la Roma è molto superiore".

Può dire qualcosa su come ha fermato il Bodø/Glimt tatticamente?
"Pressando alto, non lasciando che giocatori normali sembrassero fantastici, cercando la profondità, tanti cambi di gioco per cercare Zalewski e Karsdorp profondi, non è stato molto difficile, era una questione anche di testa, di sentire he la partita era decisiva, che era dentro o fuori. E niente, fatto".


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