Wijnaldum alla Roma, ci siamo: si può chiudere in Israele 

Georginio ha già detto sì a Mourinho e non vede l’ora di arrivare a Trigoria. Il Psg ha dato l’ok al prestito con riscatto vincolato alle presenze e alla Champions. Le due società volano a Tel Aviv
Wijnaldum© EPA
Roberto Maida
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È stata un’altra giornata frenetica, tra sussurri e smentite, che si è spenta in una ragionevole certezza: Georginio Wijnaldum giocherà nella Roma, grazie all’intervento diretto di Dan Friedkin che ha chiesto all’amico presidente Al-Khelaifi di liberare il giocatore. La trattativa con il Psg però non è ancora chiusa ed è in mano a due manager portoghesi, Luis Campos e Tiago Pinto, che stanno lavorando per limare le distanze. L’occasione per un faccia a faccia può essere, per puro caso, il viaggio comune in Israele: la Roma giocherà sabato a Haifa un’amichevole contro il Tottenham mentre il Psg domenica sarà impegnato a Tel Aviv (un’ora d’auto) nella Supercoppa di Francia contro il Nantes. Non è dato sapere se Galtier, l’allenatore dei francesi, convocherà Wijnaldum per il primo atto ufficiale della stagione. Ma se valgono gli indizi, le sensazioni sono negative: già nell’ultimo test gli esuberi del Psg erano stati esclusi. E ieri, tanto per non dare nell’occhio, Wijnaldum ha modificato le foto dei profili social, inserendo immagini che non contengono la maglia del Paris.

Il nodo

Secondo le ultime indiscrezioni, le parti hanno concordato la formula del trasferimento: sarà un prestito gratuito con diritto di riscatto, con obbligo automatico se Wijnaldum raggiungerà la metà delle presenze e la Roma si qualificherà alla Champions League 2023/24. In quel caso, sarebbe pronto per il giocatore un contratto fino al 2025. Manca invece l’intesa sullo stipendio. Perché il Psg per il momento non intende contribuire in buona parte - la Roma chiede la metà - al pagamento dell’ingaggio per il primo anno. Wijnaldum da parte sua sarebbe disposto a ridursi di circa un milione gli emolumenti pur di facilitare il trasferimento, come il procuratore ha comunicato a Tiago Pinto nell’incontro avvenuto lunedì a Trigoria, perché vuole giocare con continuità nei mesi che conducono al Mondiale: Louis van Gaal, ct dell’Olanda, lo ha escluso dalle convocazioni per la Nations League di giugno e anche prima lo aveva utilizzato di meno, avendo notato che nel Psg non riusciva a esprimere le sue qualità.

Negoziazioni

Però neppure lo sforzo di Wijnaldum, che da almeno un paio di settimane ha detto sì a Mourinho rifiutando anche una proposta inglese, può bastare per chiudere l’affare. Lo stipendio è talmente alto (9 milioni bonus inclusi) da rendere impossibile il gradimento della Roma senza un congruo contributo del Psg. Tra l’altro il decreto crescita in questa vicenda non può essere sfruttato. Tornerebbe utile soltanto nel 2023, ove la Roma acquistasse a titolo definitivo il calciatore, perché la legge non è applicabile ai trasferimenti in prestito annuale. Ad ogni modo l’ottimismo traspare da tutte le parti in ballo, compreso l’intermediario che si sta occupando della questione. Nell’ipotesi più ottimistica Wijnaldum sarà a Trigoria già la prossima settimana, con due settimane d’anticipo rispetto all’inizio del campionato: avrebbe dunque il tempo, dopo gli allenamenti in disparte al Psg, di rimettersi in pari con i compagni per debuttare nella Roma già a Salerno il 14 agosto. Ma ragionare sull’avvicinamento più funzionale al debutto sarà uno step successivo.


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