Smalling, Mancini e Ibanez: il vanto della Roma e di Mourinho

Dopo un inizio barcollante, la squadra dello Special One ha trovato l’assetto ideale: ma l’allenatore portoghese non dimentica Kumbulla
Smalling, Mancini e Ibanez: il vanto della Roma e di Mourinho© Bartoletti
5 min
Giorgio Marota

ROMA - Quando Mourinho prende una direzione, difficilmente fa poi retromarcia. E uno dei primi tasselli per costruire la sua Roma, nella passata stagione, l'ha messo nel reparto difensivo: dopo un inizio barcollante, la squadra ha trovato il suo assetto ideale grazie al trio formato da Mancini, Smalling e Ibañez, sempre più affiatati tra loro fino a rappresentare un autentico baluardo nella finale di Conference League a Tirana. Una volta assaporato il piacere della solidità, lo Special One ha deciso di continuare su questa strada.

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Roma, difesa di ferro

E così la Roma a Salerno è ripartita dai soliti tre centrali, dopo un ritiro estivo durante il quale sono state provate diverse soluzioni: Kumbulla-Smalling-Ibañez hanno esordito nell'amichevole contro il Sunderland, Mancini-Smalling-Tripi sono stati proposti in Roma-Portimonense, Mancini-Kumbulla-Ibañez contro lo Sporting, Kumbulla-Smalling-Viña contro il Nizza e Mancini-Kumbulla-Viña contro l'Ascoli e lo Shakhtar Donetsk. Le risposte? Quasi tutte positive. La Roma ha sofferto veramente solo in casa dello Sporting il 19 luglio, subendo 3 gol in 90 minuti a dispetto delle 2 reti (Nizza e Ascoli) incassate negli altri 7 incontri. Solamente in un'occasione, in Israele contro il Tottenham di Antonio Conte, l'allenatore portoghese ha fatto ricorso al suo terzetto ideale; gli è bastato provarlo una sola volta nel test più prestigioso, i meccanismi sono tornati in modo automatico e così l'ha riproposto senza tentennamenti nella prima di campionato. L'aggressività di Mancini, la leadership calma e tecnica di Smalling e la velocità di Ibañez in questo momento rappresentano il mix giusto per le esigenze tattiche della Roma. Nelle varie rotazioni difensive di questa estate è entrato persino Bove (oltre a Viña, chiuso a sinistra da Spinazzola e Zalewski), probabilmente più per mandare un segnale al club (com'è noto Mou vorrebbe un altro difensore) che per una reale sperimentazione.

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Roma, quattro scelte per Mourinho

Insomma, all'Arechi la difesa ha nuovamente retto concedendo pochissimo agli avversari. Merito anche di un Cristante in grande forma e del contributo a partita in corso offerto da Matic e Wijnaldum - grazie a questi tre mediani sarà possibile sostenere il modulo fantasia con Pellegrini, Dybala, Zaniolo e Abraham - ma di sicuro i pretoriani del reparto arretrato hanno fatto la propria parte, ritrovando quel feeling che da marzo a maggio aveva reso la Roma quasi impenetrabile. L'italiano, l'inglese e il brasiliano nel 2021-22 hanno giocato insieme e dall'inizio un totale di 18 partite tra campionato e coppe, durante le quali la Roma ha subìto esattamente 18 reti. Nelle altre 37 gare ufficiali, durante le quali l'assetto iniziale è mutato (modulo differente o inserimento di altri calciatori dal 1') la Roma ha incassato 44 reti, con una media gol subiti leggermente più alta. Ma i dettagli, a questi livelli, fanno la differenza: ecco perché Gianluca, Chris e Roger hanno ricevuto dal tecnico un'investitura netta, assieme a Rui Patricio che ha cominciato la nuova stagione con un altro clean sheet dopo aver chiuso la porta in 23 occasioni nella prima annata in giallorosso. I centrali puri a disposizione di Mou sono in realtà quattro. Anche Kumbulla, infatti, va considerato al pari dei primi tre per importanza nel progetto tattico: l'allenatore, dopo aver lodato pubblicamente i suoi progressi, ha fatto capire a più riprese di considerarlo molto più di una semplice alternativa. Tra i difensori Marash è il più giovane (classe 2000) e le sue qualità, differenti rispetto a quelle degli altri tre, completano il mosaico. Al netto di un mercato che può ancora rivelare sorprese in entrata, l'albanese continuerà a trovare spazio in questa Roma.

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