Roma, caso Abraham: l’attaccante è scomparso. Tutti i segnali di un malessere

L’inglese non riesce a sbloccarsi: solo due gol segnati in questa stagione. Ora serve la cura Mourinho
Guido D’Ubaldo e Jacopo Aliprandi
5 min

ROMA - AAA Cercasi Abraham disperatamente. Dov’è finito il centravanti travolgente e spettacolare che con i suoi gol lo scorso anno guidò la Roma alla conquista della Conference League? Si è smarrito nelle aspettative di una squadra più forte, nella pressione per la concorrenza aumentata con l’arrivo di un’altra prima punta come Belotti. Contro l’Inter era andato in panchina, giovedì Mourinho gli ha ridato fiducia, ma fino a quando è rimasto in campo Tammy non è riuscito a fare un tiro in porta. Prestazione desolante, che ha fatto scattare l’allarme. Il tecnico deve aiutarlo a sbloccarsi, con tutti gli strumenti a sua disposizione. Oggi l’inglese è un giocatore triste e anche i tifosi possono fare la loro parte per fargli ritrovare il sorriso. Eclissi Abraham. L’inglese vive con inquietudine questo difficile momento, domani rischia di andare in panchina contro il Lecce.  

Abraham, il futuro 

La Roma in questo avvio di stagione ha già raccolto quattro sconfitte tra campionato ed Europa League. La squadra di Mourinho sta facendo fatica a trovare il proprio equilibrio, anche a causa di errori sia difensivi sia offensivi che hanno fin qui inciso tanto nei risultatifn qui ottenuti. Ecco perché Mourinho ha estremamente bisogno di ritrovare alcuni giocatori che fin qui non hanno ancora brillato, in primis proprio Tammy Abraham. Il centravanti inglese sta facendo fatica non solo a trovare il gol ma anche a imporsi nella squadra giallorossa, rimanendo ancora un lontano parente del giocatore che la scorsa stagione ha realizzato 27 gol totali facendo scatenare l’invidia dei tifosi del Chelsea, allora furiosi per la sua cessione. A giugno il club londinese potrebbe riscattarlo pagando 80 milioni e lui non esclude il ritorno in Premier. Dopo la sconfitta interna col Betis Tammy Abraham ha parlato anche del suo futuro in un’intervista: «La mia concentrazione ora è nel fare esattamente ciò che ho fatto qui la scorsa stagione. Sono felice qui, la squadra è forte, il mister anche, così come la città e i tifosi. Sono felice, ma non puoi mai sapere cosa ci riserva il futuro. Solo Dio lo sa». 

Mourinho, operazione di recupero

Fin qui però il numero 9 non è ancora riuscito a ingranare nei nuovi meccanismi, in un momento visibilmente complicato per lui sia dal punto di vista tattico che realizzativo. Abraham ha segnato solamente due reti in queste prime nove partite stagionali, entrambe arrivate in campionato e che hanno inciso pesantemente sul risultato. Una contro la Juventus per il pari definitivo all’Allianz Stadium, l’altra invece contro l’Empoli per la vittoria al Castellani. Insomma, non gol banali ma pur sempre pochi per il centravanti titolare di una squadra che punta a tornare in Champions League. E questo naturalmente è un problema che Mourinho sta cercando di gestire insieme al giocatore, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto mentale. Perché è evidente che in questo momento l’inglese abbia subìto il contraccolpo dei suoi abbagli sotto porta, di alcuni errori clamorosi e che hanno inciso sul risultato. Come nella partita contro l’Atalanta, in quell’uno contro uno con Sportiello e il pallone calciato fuori. Ma anche gli errori contro Cremonese e Udinese, o l’azione sfumata a San Siro negli ultimi minuti e che avrebbe chiuso definitivamente la partita. Impalpabile invece nella gara contro il Betis Siviglia, con tanta buona volontà in fase di impostazione ma poche occasioni da gol create e sfruttate a dovere. Abraham per la Roma continua a essere un punto fermo, lo staff di Mourinho e i giocatori non gli stanno facendo pesare il suo rendimento ma, al contrario, cercano di aiutarlo e a coinvolgerlo il più possibile per far passare questo momento negativo. Tutti a Trigoria sono sicuri che questa situazione passerà e che il giocatore tornerà a essere decisivo anche sotto porta come lo era stato la scorsa stagione.  


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