Roma-Napoli, Pruzzo: “Il pari va bene, ma attenti ad Abraham”

Il bomber e Turone in redazione giocano in anticipo la sfida tra Mourinho e Spalletti
Roma-Napoli, Pruzzo: “Il pari va bene, ma attenti ad Abraham”© BARTOLETTI
Jacopo Aliprandi, Guido D’Ubaldo e Chiara Zucchelli
6 min

ROMA - Si sono ritrovati dopo qualche anno per la presentazione del libro “Er gol di Turone era bono”, dove Ramon è protagonista suo malgrado, e hanno cominciato a parlare in dialetto ligure come un tempo. Roberto Pruzzo e Maurizio Ramon Turone sono stati tra i protagonisti di quella fantastica Roma che agli albori degli anni Ottanta del secolo scorso, sotto la regia del grande Nils Liedholm, sfiorò e poi vinse lo scudetto. Lo avrebbe vinto con due anni di anticipo, se quel gol di Turone a Torino contro la Juventus non fosse stato annullato. «E se avessimo vinto quello scudetto ne avremmo vinti altri cinque di fila...», sospira Roberto Pruzzo. Si sono ritrovati a Roma alla vigilia della super sfida contro il Napoli e stasera saranno all’Olimpico. Allo stadio non vanno spesso e neppure volentieri, loro appartengono a un calcio diverso, più genuino, più vero. Ma stasera non hanno dubbi da che parte stare: la Roma è rimasta loro nel cuore. Pruzzo ha una grande stima per Spalletti, ma è convinto che Mourinho possa metterlo in difficoltà: «Il Napoli oggi è la squadra che gioca meglio in Italia, avete visto come è andato a vincere ad Amsterdam contro l’Ajax? Ha trovato il georgiano che è un fenomeno, Osimhen è uno che se te lo ritrovi di fronte ti mette paura. E’ una squadra in salute. Io un pareggio me lo prenderei e me lo terrei stretto. In questi casi meglio due feriti che un morto. La Roma manterrebbe intatte le sue ambizioni, perché resterebbe imbattuta in un altro scontro diretto». Turone non è d’accordo: «Io non firmerei per un pareggio, la Roma se la deve giocare, io punto tutto sulla Roma». Il calcio è cambiato ed è cambiato anche il rapporto con i giornalisti. Oggi Pruzzo fa l’opinionista: «Sì, ma voi eravate anche un po’ complici della squadra. Era un bel rapporto, onesto. I giornalisti entravano negli spogliatoi, magari bevevano qualcosa con noi durante il ritiro. Era un rapporto diverso rispetto a quello di oggi».

Kvara super

Stasera Roma-Napoli sarà una sfida che vale per lo scudetto. Pruzzo scherza: «Come si chiama il georgiano?». Kvaratskhelia. Si inserisce Turone: «Finalmente abbiamo rivisto un giocatore dribblare! Con lui il Napoli non torna indietro, ma attacca soltanto. Oggi vedo solo squadre che arrivano in area di rigore e tornano indietro. Kvara invece va dentro, si inserisce, ha una tecnica incredibile, e non ha paura di sbagliare o di azzardare. Oggi c’è meno tecnica in campo rispetto al passato. E’ un calcio più fisico e meno tecnico. Perché la tecnica manca dalla base, dai settori giovanili. Adesso da molte parti nelle giovanili prendono il ragazzo alto e forte, mentre uno basso invece lo scartano. Bravo il Napoli a prenderlo». Roma-Napoli è già una sfida scudetto? I pareri sono discordanti. Turone: «Per me ancora no. E’ una partita importante, ma è ancora presto per capire chi sarà davanti alla fine della stagione». Pruzzo: «Per me sarebbe tanto tanto importante se la Roma vincesse questa partita. Manderebbe proprio un bel segnale». Stasera insieme all’Olimpico per vedere l’effetto che fa. Pruzzo scherza: «Io sì, vado, adesso sto cercando di convincere Ramon a venire con me. Vogliamo vedere l’Olimpico pieno, uno spettacolo meraviglioso». Riceveranno grandi applausi quando li inquadreranno: «Ce li siamo pure meritati (ride, ndr)». L’assenza di Dybala si farà sentire. Il bomber è un suo estimatore: «Pesa davvero tanto, anche per questo mi prendo il pareggio senza pensarci. Perché la Roma non è cinica, sbaglia davvero troppi gol in tutte le partite. Anche davanti alla porta: ci sono dei limiti che a questi livelli vanno migliorati».

Tammy si sblocca

Il primo a dover migliorare è Abraham. Da centravanti a centravanti: «Vi racconto un aneddoto. C’è stato un momento in cui ebbi un po’ di difficoltà. Così andai da Liedholm per parlare dei miei problemi. Lui mi disse: “Gioca per i compagni”. Non è una cretinata. Andavo in campo più tranquillo, più leggero. Nella partita dopo segnai due gol, perché non ci pensavo. Il problema di Abraham è anche mentale. Come dice Mou, deve giocare per i compagni e poi i gol arriveranno. O contro il Napoli o contro un’altra squadra». Mourinho e Liedholm, due allenatori con un grande carisma: «Era un carisma diverso. Il Barone non è mai entrato strillando negli spogliatoi. Una volta anche dopo aver perso subendo quattro gol ci disse: “Avete giocato bene, siete cresciuti”. Eravamo tutti increduli, ma poi la partita successiva vincemmo a Milano contro l’Inter 4-2. Lui aveva un carattere travolgente, ti trascinava in campo e credevamo a tutto quello che ci diceva». La Roma con i Friedkin è tornata a vincere. Pruzzo è un nostalgico: «Noi siamo troppo legati a Viola, una vera famiglia, ma sono contento che ci siano proprietà come quella attuale della Roma che hanno ancora voglia di investire nel calcio italiano». Turone ha qualche perplessità sugli stranieri, ma non sui Friedkin: «Alcune proprietà straniere sono pericolose, non sai che fine fai. La Roma fortunatamente ha trovato i Friedkin che stanno lavorando sodo».


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