Dieta e disciplina: così Camara si è fatto largo nella Roma

Dal suo arrivo a Trigoria ha perso 2-3 chili e ha studiato con cura i metodi di Mourinho: ora è un titolare
Roberto Maida
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ROMA - Tre settimane fa, dopo la sconfitta all’Olimpico contro il Betis, Mourinho era infuriato con Mady Camara, che a suo parere era entrato molto male in partita nei minuti finali, quelli in cui si materializzò il gol degli spagnoli. Ricordando l’epurazione dei giocatori non necessari, avvenuta sempre a ottobre e sempre dopo un ko doloroso, Camara ha rischiato il decreto di espulsione dalla squadra. Eppure, allenandosi con umiltà e impegno, ha saputo sfruttare le occasioni che gli infortuni e le strategie gli hanno concesso. Titolare per la prima volta a Genova contro la Sampdoria, non è più uscito dalla formazione: tre partite consecutive, compresi Napoli e Hjk, nelle quali le sue caratteristiche di corridore instancabile, associate a una migliore disciplina tattica, hanno rassicurato l’allenatore.

Evoluzione

Il contemporeaneo stop di Matic, frenato da un infortunio muscolare, lo ha aiutato a emergere. Ma Camara è cresciuto davvero, integrandosi sempre di più con gli automatismi della Roma. «Anche i giocatori bravi hanno bisogno di tempo per capire dove siano arrivati - ha chiarito Mourinho - Mady poi non era in condizioni fisiche buone quando lo abbiamo preso, perché veniva da un lungo periodo di inattività». In effetti all’Olympiacos, dove lo avevano messo fuori rosa in attesa di un trasferimento appetibile, Camara aveva perso allenamenti estivi preziosi per raggiungere uno stato di forma accettabile. Una volta a Trigoria ha dovuto svolgere un lavoro personalizzato, che prevedeva anche un regime alimentare più rigido: nel giro di un mese e mezzo ha perso 2/3 chili che gli hanno restituito agilità senza ridimensionarne la potenza.

Stats

I dati raccontano che Camara a Helsinki sia stato il miglior giocatore della Roma per palloni intercettati. E insieme a Smalling, è quello che ne ha sprecati di meno. Non ha fatto una partita eccezionale ma si è dimostrato lucido nella gestione, tanto più dopo un brutto errore iniziale in uscita che poteva costar caro. La sensazione è che da qui alla sosta Mourinho rinuncerà malvolentieri a lui. Non perché lo giudichi un fenomeno ma perché ha un profilo di calciatore adatto a integrarsi con un mediano di posizione come Cristante (o Matic). Naturalmente aspettando Wijnaldum che nella seconda parte di stagione aggiungerà qualità ed esperienza al reparto.

Dibattito

Intanto infuria una strana polemica in Guinea, il paese natale di Camara, perché il commissario tecnico Kaba Diawara non lo convoca mai in Nazionale. La sua ultima partita come servitore della patria risale all’ottobre del 2021, quando la Guinea venne battuta in casa dal Marocco (4-1). All’epoca il selezionatore era però un altro, il francese Didier Six, vecchio scudiero di Platini. Da allora, Camara è stato ignorato. Al contrario di Amadou Diawara, che per uno strano incrocio del destino a Trigoria è stato trattato per un anno da indesiderato prima di lasciargli il posto nello spogliatoio della Roma.


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