Karsdorp e la Roma tra dialogo e Turchia

L’agente dell’olandese prova a trovare un accordo con il club, Pinto però vuole monetizzare l’uscita e non cede sul prestito. Interesse anche dalla Francia
Chiara Zucchelli
4 min

ROMA - C'è, non c’è. Lo hanno visto a Casal Palocco, lo hanno visto a Trigoria, lo hanno visto a Euroma. Peccato che, però, il suo entourage abbia scelto il silenzio e la Roma anche. L’unica certezza, in questa storia, è che da domani si capirà con più chiarezza il futuro di Rick Karsdorp. Futuro che, al momento, appare piuttosto nebuloso.

La ricostruzione

Venerdì, in tarda serata, si è sparsa la notizia, grazie a un avvistamento del sito “laroma24.it” che l’olandese, insieme al suo agente, era tornato a Roma, con moglie e figli ancora in Olanda. Pronto, eventualmente, alla visita medica necessaria dopo l’invio del certificato medico che attestava non meglio precisati problemi psicologici. L’indiscrezione non è stata smentita, ma ieri Karsdorp non si è fatto vedere a Trigoria e neppure, ufficialmente, in giro per Roma. Tra l’altro, Tiago Pinto è a Tokyo, rientrerà con la squadra martedì mattina e solo nel pomeriggio dovrebbe incontrare il procuratore dell’olandese. A quel punto si capirà quale strada prendere. Di sicuro, i dieci giorni di vacanza che Mou concederà ai giocatori serviranno a smussare un po’ gli angoli, anche se la situazione che si è venuta a creare non è facile.

Stallo economico

Il tecnico portoghese non vuole più avere niente a che fare con il ragazzo, Karsdorp invece si è sentito accusato ingiustamente e la Roma sa che ormai deve vendere un giocatore che, in poche settimane, è passato da titolare a fuori rosa. La volontà di entrambe le parti è quella di non arrivare ad uno strappo definitivo, visto che i rapporti tra Pinto e l’entourage di Rick sono buoni, al contrario di quelli tra giocatore e Mourinho, perché in ballo ci sono sia i soldi dell’ingaggio sia quelli del cartellino. Ecco perché, comprendendo anche come le parole del tecnico dopo il Sassuolo abbiano, inevitabilmente, messo in difficoltà il ragazzo nei confronti dei tifosi - a qualcuno è volata qualche parola di troppo per strada mentre il giocatore era con la famiglia - la Roma sta provando a capire se ci siano o meno i margini per arrivare a un addio che non sia troppo rischioso in termini di soldi. La difficoltà sta nella formula del trasferimento: Karsdorp è disposto ad accettare anche soluzioni in prestito, temporanee, per la società invece può andar via solo a titolo definitivo. O, al massimo, in prestito oneroso con obbligo di riscatto a condizioni semplici, una sorta di acquisto dilazionato.

Pista turca

In Italia non sembrano esserci squadre disposte a spendere per lui, in Olanda o in Francia qualcosa potrebbe muoversi, nelle ultime ore c’è stato anche un sondaggio da un paio di club della Turchia, che potrebbero avere la disponibilità economica, ma non hanno fatto ancora offerte concrete. Concreta è solo la complessità della situazione, perché dopo la brutta prestazione contro il Sassuolo e le parole di Mourinho, che ha parlato apertamente di tradimento, non ci sono i margini per far rientrare la crisi. Una crisi di cui molti, compagni compresi visti gli ottimi rapporti sia tra il gruppo e Rick sia tra il gruppo e l’allenatore, avrebbero fatto a meno. Ma ormai è esplosa e quindi non resta che provare a risolverla nel modo più indolore, e rapido, possibile. Nessuno ha voglia di avere un nuovo caso Diawara, con un giocatore prima multato (la sanzione può arrivare fino al 30% dello stipendio mensile) e poi lasciato a Trigoria ad allenarsi da solo. Triste, ma sempre con un ingaggio da due milioni a pesare sulle casse del club. 


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