Stadio della Roma, Veloccia: "Pietralata nel 2027, non ci sono rallentamenti"

Le parole dell'assessore all’Urbanistica della Capitale: "Per una volta da romani dobbiamo essere orgogliosi per come si sta partendo con questo progetto"
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ROMA - "Apertura nel 2027 per lo stadio di Pietralata? Al momento non vedo rallentamenti”. Sono le parole di Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, che è intervenuto nel programma Gli Inascoltabili in onda su radio New Sound Level fm90. Queste le sue dichiarazioni sul progetto del nuovo stadio a Pietralata“Permettetemi per una volta di esprimere una grande soddisfazione perché secondo me Roma, l’amministrazione e la città, ha risposto con grande puntualità a questa proposta, sia rispettando i tempi della conferenza di servizi, sia registrando, mi pare, una fiducia trasversale da parte di tutte le forze politiche del consiglio comunale. Per una volta da romani dobbiamo essere orgogliosi per come si sta partendo con questo progetto”.

Stadio della Roma, nuovo passo in avanti

"Pietralata nel 2027, non ci sono rallentamenti"

"Mentre si sta realizzando la delibera da parte degli uffici, credo che sarà pronta nei primi giorni di febbraio, nel frattempo noi faremo anche dei passaggi politici per aggiornare i gruppi rispetto al percorso che abbiamo avviato. Il percorso è molto lungo - prosegue -, ma l’importante è rispettare le tappe. Per la prima è stato fatto, quindi sono molto soddisfatto. La prossima è la presentazione della delibera in giunta, che una volta approvata la trasmetterà all’assemblea capitolina che dovrà prendersi 20 giorni di tempo per valutarla nelle competenti commissioni e poi portarla in aula. Il mese di febbraio dovrà essere quello in cui questo percorso comincia per poi completarsi, io credo e spero, nel rispetto anche qui dei tempi e quindi ci vorrà un mese di lavorazione per portare la delibera al voto dell’assemblea capitolina. Per la data potenzia del 2027, non ci sono degli elementi che inducono a pensare che possano esserci dei rallentamenti. Sarà il progetto definitivo poi a dover risolvere le questioni sollevate: i trasporti, la disponibilità delle aree, le preesistenze archeologiche. Adesso aspettiamo che la Roma nella progettazione definitiva affronti le questioni che le sono state sollevate. Io credo che se riusciremo ad affrontarle bene e a mantenere questo passo non dovrebbero esserci dei ritardi, al meno al momento”.

"Tempistiche? La data la lascio dare alla Roma"

“Rallentamenti legati alla contrarietà di alcuni movimenti che vedono questo progetto in quella ubicazione come qualcosa d’invasivo sul piano ambientale e naturalistico? In realtà io vedo una grande positività. Nella mia esperienza non ho visto mai un progetto così importante che non avesse almeno un comitato contrario. Massimo rispetto, un po’ me lo aspettavo che ci sarebbe stato qualcuno non favorevole. Francamente le osservazioni sono rispettabili ma si può rispondere con argomentazioni altrettanto valide. Tempistiche? Noi abbiamo sentito la Roma prima dell’emissione della determina. C’è stata ovviamente anche in questa occasione la massima apertura e collaborazione per affrontare i nodi che sono emersi dalla conferenza di servizi preliminare. Credo che le tempistiche possano essere date a valle dell’analisi di tutti pareri che sono giunti e quindi anche delle ‘controindicazioni’ che dovranno essere recepite nel progetto del progetto definitivo. Consideriamo che questo prenderà qualche mese, la data la lascio dare alla Roma anche perché non abbiamo avuto un colloquio su questo. Noi abbiamo evidenziato la nostra volontà di rispettare i tempi e le indicazioni emerse dalla conferenza preliminare". Poi una conclusione sul Flaminio: "L’unico aggiornamento è che non può rimanere così, questo è evidente. Onorato che ha il dossier in mano mi pare che non ci sono novità da parte della Lazio. Quello che mi permetto di dire è che noi dobbiamo far modo che quella meraviglia, quell’impianto così importante per la storia della città intera non rimanga così”.


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