Ripartire da fermi: ecco il salto di qualità della Roma

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Ripartire da fermi: ecco il salto di qualità della Roma© AS Roma via Getty Images
Ugo Trani
4 min
La Roma riparte. Da fermo. E non è un modo di dire. E - soprattuto - nemmeno un caso. In sei minuti, sotto la Sud inizialmente tiepida dopo la fischiata per l’eliminazione dalla Coppa Italia, mette ko l’Empoli e si piazza in zona Champions, con gli stessi punti dell’Inter, chiamata a saltare l’ostacolo derby. Bastano due corner, entrambi griffati dal sinistro dolce di Dybala, preciso e concentrato nell’angolo alle spalle della Tribuna Tevere. Ibañez e Abraham fanno centro di testa e riportano in quota Mourinho. Senza andare a cercare palleggio e verbalizzazione. Calci piazzati e via, in meno di 360 secondi (quinta volta nella storia giallorossa). 

I calci piazzati

Proprio il 2023, il nuovo anno, si è fatto riconoscere da questo grande segreto custodito a Trigoria: la Roma di Mou si nutre calciando da fermo. I due decisivi di San Siro, seconda giornata dopo la sosta mondiale e diciassettesima del girone d’andata, sono serviti per rimontare il doppio svantaggio contro il Milan e per spingere Pioli e i suoi giocatori nel tunnel della crisi. Gli stessi marcatori anche lo scorso 8 gennaio a Milano, con Pellegrini protagonista, calcio d’angolo per l’incursione di Roger e punizione per la conclusione di Matic con respinta di Tatarusanu e la chiusura di Tammy. Non è stata l’unica differenza con quella doppietta. Le reti lì sono arrivate al fotofinish e all’Olimpico all’inizio. E contro l’Empoli pure il risultato è stato migliore. Dal pari di San Siro alla vittoria casalinga. Un difensore e un attaccante, dunque. Ibañez sa come si fa e nel gioco aereo e sicuramente più ispirato che con i piedi. E Abraham è uno che si apposta sempre vicino alla linea per lasciare il segno. Il centravanti ha l’abitudine di fare la differenza in mischia e a forza di sgomitare si sta ritrovando: 6 gol in campionato (totale di 7, contando quello in Europa League). Ma non c’è da stupirsi che la Roma riesca ad andare a dama con i calci piazzati. E’ successo addirittura 17 volte in questa stagione (su 41 gol) e quindi in 29 partite tra serie A e coppe. Dybala, tanto per fare un esempio, è già a sette assist (sempre in campionato) e cinque li ha firmati calciando proprio dalla bandierina gialla.

Qualità e fisicità

I 40 punti, anche se c’è chi fatica a riconoscerglielo, sono l’unico raccolto che conta per Josè. La certificazione dell’organizzazione che viene dalla capacità di mettere poi il timbro sulle partite sfruttando i calci da fermo. Che, come si è visto contro l’Empoli, non sono i rigori - comunque i giallorossi ne hanno avuti a favore 5 e realizzati 3 - e nemmeno le punizioni dirette. Sono, invece, la qualità e la fisicità che al momento giusto permette il salto di qualità alla Roma. In area avversaria più che davanti a Rui Patricio. E i risultati, pur senza cancellare la figuraccia di mercoledì contro la Cremonese, sono evidenti. Alla seconda giornata del girone di ritorno, e nonostante 5 sconfitte in questo torneo, Mourinho conta otto punti in più del campionato passato. In classifica si cominciano a vedere. E incidono. «….corpi de testa da fa ‘ncantà», insomma. Come a Testaccio. 

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