Wijnaldum, l'ex acrobata con lo stomaco chiuso: i segreti della sua forma

Il centrocampista olandese tra dieta, allenamento, videogames e voglia di tornare protagonista
Wijnaldum, l'ex acrobata con lo stomaco chiuso: i segreti della sua forma© BARTOLETTI
Chiara Zucchelli
4 min

Le partite ai videogames. Le lezioni di italiano, lunghe e intense. Non scontato, per un giocatore che non sa se tra due mesi resterà o meno a Roma. Le sue gare viste e riviste al video. La fatica a prendere sonno dopo i match. L’importanza di una corretta idratazione, dello stretching appena sveglio e la fame che non arriva subito dopo i 90’ perché l’adrenalina è ancora troppa. Tutto questo è Gini Wijnaldum. Il centrocampista olandese, dopo mesi davvero molto complicati, in cui ha faticato anche ad aprirsi con gli amici più stretti, ha finalmente visto la luce intorno al tunnel e la prestazione contro la Sampdoria è stata la cartina di tornasole.

Wijnaldum, prestazione top

Ha segnato, ha preso un palo, ha procurato un rigore ed è entrato nell’azione del terzo gol, quello di El Shaarawy. Nel nuovo modulo, con un centrocampo a tre, ha potuto esaltare le sue caratteristiche di inserimento senza sfiancarsi in copertura. In prospettiva della sfida al Feyenoord, la squadra della sua città e del suo cuore, è un innesto non secondario per la Roma che avrebbe voluto vederlo così fin dall’estate e invece ha dovuto attendere per più di sei mesi. Contro la Sampdoria è stato il giocatore che ha intercettato più palloni e quello che ha tirato di più e fa pensare che in appena otto partite abbia segnato più di Matic e Cristante. Non che i gol siano una novità per lui fin da quando, da ragazzino, ha abbandonato la ginnastica che tanto gli piaceva per dedicarsi al calcio.

Wijnaldum, ex acrobata

Voleva fare l’acrobata ma la nonna, con cui viveva a Rotterdam dopo il divorzio dei genitori, lo convinse a scegliere il pallone perché aveva troppa paura a veder volteggiare il nipote. La cura del corpo di Wijnaldum, e anche la particolare attenzione al peso e alla forma, nascono proprio da lì. Gini è un patito degli allenamenti, che in passato ha condiviso con i follower, la mattina fa stretching e anche in vacanza non conosce, fino in fondo, il significato della parola riposo. Quando era a Liverpool era famoso perché chiedeva spesso consigli ai nutrizionisti e ai fisioterapisti e ha imparato, nel corso della carriera, l’importanza di un fisico sempre idratato: «L’acqua - disse in un’intervista - è un prezioso alleato». Dopo le partite non ama mangiare molto, in assoluto non è un grande appassionato di cibi e ricette anche se pare che la cucina italiana lo abbia messo un po’ in crisi. In questi lunghi mesi senza calcio si è allenato parecchio, ha giocato agli amati videogame, ha trascorso più tempo con i figli e ha sperimentato quanto fosse complicato non fare movimento per parecchie settimane. Quasi inconcepibile, per lui.

Gini e l'amico Strootman

Altrettanto inconcepibile era l’idea di non adattarsi al suo nuovo Paese: pur non sapendo per quanto tempo sarebbe rimasto in Italia, Wijnaldum ha iniziato subito a studiare l’italiano intensamente. E lo fa ancora adesso nonostante, in teoria, tra due mesi potrebbe essere altrove. Lo capisce bene, ma non si sente ancora pronto a parlarlo in un’intervista. D’altronde, non tutti sono Strootman che, dopo pochi mesi, già si esprimeva benissimo. Proprio Kevin, ieri, ha pubblicato la foto del gol di Gini esprimendo tutta la sua gioia per la rete dell’amico e connazionale. I romanisti si sono emozionati perché se Wijnaldum inizia ora ad entrare nei loro cuori, Strootman ci sta da dieci anni.


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