Souloukou e le altre: le ladies della Roma

Dopo Flora Viola e Rosella Sensi ecco Lina, la manager dell’Eca: oltre alla nuova Ceo tante donne nei ruoli chiave del club
Souloukou e le altre: le ladies della Roma© ANSA
Chiara Zucchelli
3 min

ROMA - Flora Viola vinse una coppa Italia, Rosella Sensi un paio e anche una Supercoppa: l’auspicio di tutti a Trigoria è che anche la nuova Ceo, Lina Souloukou, possa presto mettere la sua firma nella bacheca giallorossa. Non è una novità, per la Roma, avere una leader a livello dirigenziale, ma è la prima volta che una poltrona così importante sia di una straniera. Poco importa ai Friedkin ed è anche giusto così. Non è una questione di quote rosa, ma di competenze: la proprietà della Roma non ha timore a mettere donne, anche giovani, in ruoli apicali. E non perché si sentano obbligati dal genere, ma perché guardano i curricula e le esperienze, semplicemente. Non è un caso che, oltre alla neo arrivata Lina Souloukou - stasera debutterà all’Olimpico nelle vesti di Ceo romanista - ci siano altre manager in posizioni chiave del club.

Ruoli chiave

C’è Danielle Silvester, responsabile del Protocol, referente diretta dei presidenti: è colei che snellisce tutta una serie di pratiche che rendono migliore il club. Un altro nome importante è quello di Anna Rabuano: Chief of Financial Planning, lavora in ambito finanziario. E’ attiva invece in ambito sponsor Serena Salvione: Director of Partnership Development, Player Image Rights, Retail & Merchandising è il ruolo ufficiale, in sintesi è una direttrice commerciale. Dalla scrivania al campo, la divisione femminile è stata affidata da Tiago Pinto a Betty Bavagnoli: ha creato la Roma, ha plasmato le giocatrici e poi, su idea del gm, è diventata una bravissima dirigente. Coppe, Champions League con quasi 40mila persone all’Olimpico e il sogno scudetto: i risultati del suo lavoro sono sotto gli occhi di tutti.

Da Marina a Lina

Quelli del lavoro di Lina Souloukou, invece, si vedranno solo nei prossimi mesi, ma è chiaro che il club ripone nella sua esperienza tantissima fiducia. Non ha neppure 40 anni, ma il curriculum parla per lei: la voleva il Fenerbahce, il Psg, dicono in Francia, prima o poi le affiderà qualcosa di importante e c’è già chi la immagina, entro dieci anni, presidente della Uefa. Il futuro, ad ora, non può prevederlo nessuno, ma il presente è colorato di giallorosso. Farsi strada in un mondo prettamente maschile non è stato e non è facile, ma Lina Souloukou non è la prima donna a riuscirci. José Mourinho, ad esempio, al Chelsea ha lavorato con Marina Granovskaia: come la collega romanista è una manager che non ha paura di esporsi e di prendere decisioni forti ma, a Londra, Abramovic era meno presente rispetto a quanto lo siano i Friedkin adesso. La nuova Ceo avrà ampi margini di manovra (si parla di uno stipendio di un milione lordo per lei) ma non sarà sola perché la Roma, con la proprietà e Pinto, che resta gm di tutta l'area sportiva, ha una struttura collaudata. A farle compagnia, a proposito di novità, ci sarà Romina (nome scelto in collaborazione con Socios), la nuova mascotte del club che da qualche settimana affianca lo storico Romolo. Una Roma sempre giallorossa ma con qualche tocco di rosa in più. Senza timore di confronti con gli uomini, ma con la sola voglia di fare bene.


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