Un pareggio contro la Salernitana, nella prima delle due partite di campionato che precedono la finale di Budapest: ieri contro gli uomini di Paulo Sousa e sabato a Firenze. Mourinho sta già preparando la sfida contro il Siviglia e in questi primi 90 minuti ha cominciato a far fare il rodaggio alla Roma. Ha mandato in campo solo quattro titolari in Europa League dall’inizio. Inoltre ha avuto indicazioni incoraggianti: il recupero di Smalling, El Shaarawy e Llorente, in attesa di Dybala, nella speranza di avere a disposizione quasi tutti gli uomini più importanti per la partita che vale una stagione. E poi la totale disponibilità di Bove, utilizzato in avvio come centrale difensivo nella difesa a tre, passato poi a fare il terzino destro nel 4-3-3, quando dalla metà del primo tempo Mourinho ha ridisegnato la Roma con un modulo più equilibrato. Bove è cresciuto nelle ultime settimane, ha acquisito sicurezza, sa giocare ovunque, con personalità, qualità tecnica e coraggio.
La Roma pensa alla finale
Il ritmo è stato lento sin dall’inizio e il furore che i giallorossi avevano messo alla Bayarena giovedì sera un lontano ricordo. La difesa ha avuto qualche amnesia già da primi minuti, quando l’ex laziale Candreva al 12' si è ritrovato tutto solo per battere Rui Patricio con una prodezza e ha fatto festa all’Olimpico.
Contro il Siviglia ci sarà ben altro ardore, ma anche nella ripresa, quando Mourinho ha inserito Pellegrini, Matic e poi Abraham e Cristante, oltre a Llorente, la Roma è stata imprecisa e con poche idee. Il momentaneo pareggio di El Shaarawy ha dato un sussulto, ma non è bastato. Il Faraone è una freccia in più nell’arco di Mourinho in vista di Istanbul, un ricambio prezioso, in grado anche di cambiare le partite in corsa. Ma c’è voluto il 2-2 di Matic nel finale per accendere la Roma negli ultimi minuti. Il gol, però, per i giallorossi resta sempre un problema. Sulle 47 reti realizzate solo 19 sono arrivate su azione. La vittoria in campionato manca dalla partita contro l’Udinese, era il 16 aprile, la serie negativa dura da sei turni. La Champions passa obbligatoriamente per Budapest e nella testa dei giocatori c’è solo la finale.