Serra al capolinea: dismesso l’arbitro del caso Mourinho

Il fischietto, al di là dell'episodio con lo Special One, paga i limiti tecnici e l’atteggiamento che ha tenuto successivamente, sia all’interno del gruppo sia all’esterno
Serra al capolinea: dismesso l’arbitro del caso Mourinho© LAPRESSE
Edmondo Pinna
4 min

Andrà a casa (e non all’area, come provò goffamente a giustificarsi dopo Cremonese-Roma) oggi Marco Serra, l’arbitro del caso-Mourinho. Con lui, come avevamo detto lo scorso 6 giugno, anche Miele, Meraviglia, Gariglio e Paterna, partendo dal peggiore in graduatoria. Non c’è - rispetto ad inizio mese - Maggioni, ma solo perché si è dato dimissionario (e non dismesso, la sostanza non cambia) insieme ai due “top” Irrati e Valeri, che inizieranno la loro nuova avventura dietro il monitor, VARisti di professione e a tutto tondo. Si sono salvati Gualtieri (ultimo in graduatoria), Rutella (47º su 50) e Perenzoni (44º) ma solo perché godono ancora dell’immunità che spetta ai primi anni. Dalla prossima stagione dovranno darci dentro. Alla corte di Rocchi (occhio, c’è odore di cambiamenti all’interno della sua squadra, sarebbe sorprendente) arriveranno dalla C Di Marco, Bonacina (quello del caso Lecco-Foggia, non benissimo), Collu (balzato al terzo posto in graduatoria dopo un voto-monstre), Tremolada e Monaldi, con Carrione e Saia esclusi e anche   dismessi perché al quinto anno (e non ci saranno deroghe). Cioè: promosso un arbitro al secondo anno (Bonacina) che ha dimostrato con i fatti (al di là delle valutazioni di comodo) di non reggere una finale playoff (però mandare uno che abita a 14 km da Lecco a fare Lecco-Foggia...) e uno che sembrava dover affrontare solo le vacanze mentre vengono bocciati due arbitri d’esperienza, sicuramente non peggiori di chi salirà alla CAN. 

Serra, i motivi dell'addio 

Più che l’episodio specifico - comunque gravissimo, come si fa a rispondere in quella maniera ad un allenatore, per di più nella veste di un arbitro, dunque un tutore dell’ordine (sportivo) - Serra paga l’atteggiamento che ha tenuto successivamente, sia all’interno del gruppo (alcuni suoi comportamenti non sono piaciuti affatto) sia all’esterno (inventarsi la frase, peraltro anche mal posta in italiano, «vai all’area» per giustificare un evidentissimo «vai a casa» è stato un clamoroso boomerang). 

Arbitri, c'è una spaccatura

Ma al di là dei nomi, quel che preoccupa - anche i piani alti della Figc - è la spaccatura che sta avvenendo all’interno del Comitato Nazionale. Oggi il primo dei due CN che definiranno - appunto - le squadre arbitrali per la prossima stagione, ci saranno le relazioni dei designatori (tutto sarà ufficializzato lunedì). Ma domani - quando verranno definiti i quadri delle varie commissioni, Rocchi alla CAN e Ciampi alla C vanno verso la conferma - si rischia una situazione tipo “notte dai lunghi coltelli”. Il motivo, da che mondo è mondo, sempre lo stesso: le poltrone in ballo. Perché chi è arrivato al posto di Trentalange e Baglioni (ovvero Pacifici presidente e il Richelieu Zaroli vice) e che doveva essere un traghettatore, ci ha preso gusto, “tradendo” presunti accordi (secondo le accuse che circolano nelle segrete stanze dell’AIA) presi a suo tempo. E dunque, chi c’era rischia ora di rimanere fuori da qualsiasi gioco e chi c’è, invece, starebbe lavorando già per le prossime elezioni, con la benedizione della Casa Madre. Un bel pasticcio per quella che dovrebbe essere una “agenzia di servizio” della Federcalcio... 

 


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