Chi sono Pagano e Pisilli, i giovani emergenti della Roma di Mourinho

Oltre ai big, in Portogallo i due baby che si sono messi in luce in Primavera e si sono diplomati  a Ostia nella stessa giornata
Chi sono Pagano e Pisilli, i giovani emergenti della Roma di Mourinho
Chiara Zucchelli
3 min

ROMA - Sono solo due i “bambini” che José Mourinho ha voluto portare in Portogallo. Ma, su entrambi, le aspettative sono alte. Senza pressione, perché si parla di due ragazzi che devono ancora compiere 19 anni, ma con la consapevolezza che - Zalewski e Bove insegnano - giocarsi bene le proprie carte con Mourinho può aprire molte strade. E Riccardo Pagano e Niccolò Pisilli hanno tutta l’intenzione di percorrerle, le strade che da Albufeira porteranno a Trigoria. D’altronde, sono abituati a vivere insieme i momenti importanti, visto che si sono da poco diplomati insieme a Ostia.

Esame in campo

Adesso li aspetta l’esame di maturità con la prima squadra e, nel caso di Pagano, le prime prove già sono andate bene. Si allena con Mou da quando è iniziata la preparazione e contro Boreale e Latina non solo ha segnato, ma ha anche messo in mostra intraprendenza e applicazione. Un esempio: quando, nel primo test, ha perso un pallone, con tigna, senza che nessuno gli dicesse niente, si è intestardito e l’ha ripreso, prendendosi i complimenti di Matic. Pisilli, invece, inizia ora la sua avventura perché era impegnato a diventare campione d’Europa con l’Under 19. Aveva promesso che sarebbe tornato a Roma con la Coppa e così ha fatto. Si è riposato giusto un paio di giorni e adesso riparte con Mou, Pellegrini, Dybala e tutti i giocatori. Si è già allenato con la prima squadra, lo ha definito: «Un sogno pazzesco» e ha instaurato un ottimo rapporto con il tecnico, tanto da dire: «Ci tiene a me. Viene sempre a vedere la Primavera, è il numero uno, quando ti alleni sotto il suo sguardo sei spinto da una forza interiore paurosa e ti senti invincibile». Dello stesso avviso Pagano, nato a Tivoli e arrivato a Trigoria dopo essere stato scelto da Bruno Conti. Stefano Quadri l’uomo che lo segue da sempre, Francesco Totti colui che lo ha preso nella sua agenzia: «È un sogno - le sue parole qualche tempo fa in merito alla prima squadra -. Io ci credo, spero che la chiamata arrivi, voglio fare il calciatore professionista».

I numeri

La chiamata è arrivata e tutti e due, seppur diversi, possono dare una mano in mezzo al campo: trequartista Riccardo, mezzala Niccolò, nell’ultimo anno in Primavera sono stati tra i migliori. Pagano ha segnato 15 gol e servito 8 assist, Pisilli ha chiuso a 11 più 7: inevitabile, con queste premesse, essere chiamati. Ma non è solo una questione di numeri: Mourinho, con Nuno Santos e il suo staff, è andato spesso a vedere la Primavera dal vivo e non ha colto solo giocate, corse e sacrifici, ma anche atteggiamenti e modi di fare. Fin da quando allenava in Portogallo non ha mai amato i “bambini” con atteggiamenti sopra le righe (una volta riprese anche il diciottenne Alvaro Morata, a Madrid) ed è molto attento a questi dettagli che dettagli poi non sono. Pagano e Pisilli, quindi, hanno meritato l’Algarve, adesso faranno di tutto per proseguire su questa strada.


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