Pellegrini e la maledizione azzurra: adesso c’è solo la sua Roma da capitano

Lorenzo è stato obbligato a rinunciare alle prime gare del ciclo Spalletti in Nazionale: ora cerca di recuperare per l’Empoli
Roberto Maida
3 min

ROMA - Ci mancava il problema Nazionale: delle ultime 32 partite dell’Italia, due anni e mezzo di tempo, Lorenzo Pellegrini ne ha cominciate soltanto 5 e in altre 4 è entrato dalla panchina. Ha prodotto 3 reti e un assist, che non sono poca cosa in relazione ai minuti giocati, ma nel complesso non è ancora riuscito a diventare un pilastro della squadra. Colpa quasi solo dei problemi fisici, che dall’Europeo in poi gli hanno impedito di servire con continuità la patria. Anche il ciclo Spalletti è partito male: Pellegrini è arrivato a Coverciano con un affaticamento a un adduttore, residuo della settimana precedente con la Roma, al quale si è aggiunto un risentimento al flessore dell’altra gamba, dove ancora si sentono le cicatrici di infortuni passati. Risultato: lo staff medico della Nazionale lo ha spedito a casa. E Lorenzo ha continuato le terapie a Trigoria, sperando di recuperare per la ripresa contro l’Empoli.

Sfortuna

Fin qui il suo è stato un 2023 molto complicato. Il cambio di stagione, per così dire, non ha portato ancora novità positive, anche se il rapporto con Mourinho rimane solido e la posizione di leader all’interno dello spogliatoio indiscussa. La verità è che Pellegrini, anche per generosità e attaccamento alla squadra, è spesso andato oltre i propri limiti e lo ha pagato ciclicamente, a spese di se stesso, della Nazionale e persino della Roma. Nelle due partite di campionato giocate (la prima l’ha saltata per squalifica, come Dybala) non è stato molto brillante ed è stato pure sfortunato: a Verona ha sfiorato il gol con una magia nel primo tempo e colpito una traversa su punizione nel secondo. Avesse segnato, evitando la sconfitta, avrebbe forse ritrovato il sorriso che, almeno pubblicamente, ha perso da qualche mese.

Equilibri

La finale di Budapest in questo senso non ha aiutato a rasserenarlo. Ma l’annata è appena cominciata e lui, da capitano, è pronto come sempre a mettersi a disposizione del gruppo. Se deve andare in panchina, come è successo contro il Milan quando non era al cento per cento, lo farà senza creare problemi: verranno anche partite in cui Mourinho lo schiererà insieme a Dybala e Aouar per alzare il livello di qualità. Oggi però la Roma non ha raggiunto una stabilità difensiva tale da suggerirlo: e così il trio si è visto solo per pochi minuti a Verona, dopo l’intervallo.

L’avvicinamento

Intanto la squadra continua ad allenarsi a ranghi ridotti in attesa del rientro dei nazionali. Mancini continua il percorso di riabilitazione e potrebbe essere in grado di giocare già contro l’Empoli. Dybala tornerà in gruppo probabilmente domani, insieme a Zalewski che deve smaltire una piccola lesione muscolare. Da valutare anche le condizioni di El Shaarawy, che ha qualche acciacco. Smalling si è gestito e dovrebbe esserci, salvo nuovi contrattempi.


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