Roma, il punto dei sospiri

Il commento del Direttore del Corriere dello Sport-Stadio
Roma, il punto dei sospiri© Getty Images
Ivan Zazzaroni
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Però c’è Romelu. Cos’è Lukaku? È il centravanti che gli altri non hanno, il leader carismatico, il compagno che devi cercare quando sei in difficoltà, quando la partita lo richiede, ma anche quando vuoi farla, la partita. Lukaku è il nonno che porta al parco i nipoti, è Differenza, ha numeri straordinari, e soluzioni: tre gol in una settimana, ad esempio, distribuiti equamente su tre partite.
E cos’è Dybala? Il leader tecnico, quello che innesca il leader carismatico e insomma tutte le squadre che si rispettano devono possedere uno di un genere e uno dell’altro. Ma dovrebbero avere anche altro.
Vorrei parlare della prova di Mancini, molto presente a se stesso. Oppure di Cristante, affiancato a Paredes: due equilibratori, pur se lenti, troppo lenti. Mi piacerebbe sottolineare la crescita di Kristensen, ma non l’ho notata. Tutt’altro: non mi è proprio piaciuto. Anche N’Dicka non ha fatto bene. Discrete cose invece da Spinazzola. E Llorente, che i piedi li ha, è il caso che li registri.
Ecco, sarebbe bello e anche giusto poter parlare degli altri, in attesa del rientro di Pellegrini e Smalling, e invece mi ritrovo come sempre a celebrare Lukaku e Dybala, Dybala e Lukaku e il nuovo Mourinho, quello che, sfidando se stesso, si alza raramente dalla panchina, non se la prende più con gli arbitri, riduce all’essenziale le conferenze stampa perché se dovesse parlare farebbe i danni veri.
Il punto preso a Torino serve a poco, ma non è da buttare, è un punto relativo: la Roma paga il brutto inizio, altrimenti valuterebbe diversamente questo pareggio. Vincere al Comunale non sarà facile per nessuno.


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