La Roma ricorda Francesco Valdiserri: il podcast che commuove i tifosi

Un anno fa perdeva la vita il diciottenne investito sulla Colombo. Dodici mesi dopo, tra i tanti omaggi, c'è anche quello della società giallorossa
La Roma ricorda Francesco Valdiserri: il podcast che commuove i tifosi© ANSA
Chiara Zucchelli
4 min

Ci sono i ricordi privati. Quelli che appartengono e sempre apparterranno solo ai genitori, alla sorella, ai familiari, agli amici. Al suo cane. Ci sono i pensieri che resteranno solo suoi, chiusi magari in quella camera che è rimasta uguale a un anno fa perché papà e mamma (soprattutto mamma) non vogliono ancora toccare. E poi c'è tutto quello che è pubblico: l'omaggio dell'Olimpico, il quadro spedito dai Friedkin, le parole di Totti, di cui Francesco Valdiserri (per volontà dei genitori, anche in questo caso soprattutto mamma) portava il nome. Anzi, lo porta. Perché se c'è una cosa che è stata una costante in questi dodici mesi è che Francesco, in qualche modo, è ancora qui. E per questo la Roma ha deciso di dedicare a lui la prima puntata di "Sempre con noi", il podcast in omaggio dei tifosi che non ci sono più. Attraverso la voce di suo padre, il giornalista del Corriere della Sera, Luca Valdiserri, viene raccontata la passione di Francesco per la Roma, per i portieri, per lo stadio. E poi ancora la musica, tanta musica: quella che amava ascoltare poi quella che ha voluto fare in prima persona.

Nel podcast, tra emozioni e risate, i racconti sono quelli di una famiglia normalissima, costretta alla prova "più indicibile", come ammette lo speaker Simone Conte. "Grazie alla Roma per quello che ha fatto subito dopo l'omicidio. I primi a venirci incontro sono stati la Polisportiva Castello e la Roma, oltre agli amici e alla famiglia. Sono stati educati e delicati, in quei momenti neanche noi sapevamo bene cosa fare. Quando siamo andati a vedere Roma-Napoli devo dire che è stato un po' un punto di svolta. Non sapevamo se andare, non sapevamo se restare, non sapevamo nulla. Siamo stati fino alla fine e a volte fanno un po' impressione queste scelte. Ma come, poteva dire qualcuno, ti è morto un figlio e tu pensi se puoi pareggiare con il Napoli? E' così, la nostra sopravvivenza è anche questa. L'idea di tornare in un posto dove lui è stato tante volte e dove si divertiva è stata giusta, l'abbraccio di tutta quella gente ci ha aiutato. Ne avevamo bisogno". Da lì la famiglia Valdiserri non si è più fermata: l'educazione stradale, la musica, i concerti, gli incontri: "Non vogliamo che Francesco sia un simbolo dell'educazione stradale, ma del divertimento responsabile. Ci siamo chiesti se fosse giusto esporlo così tanto, in fondo rispetto ad altri siamo giornalisti del Corriere della Sera e quindi un po' più esposti e poi la sua morte è stata un po' particolare, vista la modalità, non c'è stata alcuna corresponsabilità, se vogliamo chiamarla così. Ma lui era un aggregatore, uno che faceva gruppo ed è stata una specie di eredità che mi è stata lasciata da Francesco", dice ancora Luca Valdiserri. In nome di questa eredità c'è stato anche il podcast pubblicato oggi dalla Roma. Perché un dolore condiviso non fa meno male. Ma magari, anche solo per un attimo, è un peso che si fa più leggero. O almeno ci piace crederlo. Così come a Francesco, ricorda il suo papà, faceva piacere credere che la Roma, nel 2018, potesse rimontare ed eliminare il Barcellona. Aveva ragione lui. 


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