Pellegrini freme per riprendersi la Roma: il capitano punta la Fiorentina

Dopo l'esclusione nel match vinto in casa del Sassuolo, il centrocampista può tornare titolare all'Olimpico contro i viola: i dettagli
Roberto Maida
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ROMA - Ha percepito il senso di precarietà, lo status di sostituibile, e non gli piace granché. Se c’è una cosa che da capitano ha assimilato, negli anni, è l’onere di una responsabilità non ordinaria. Ma Lorenzo Pellegrini non ha mosso un muscolo quando ha saputo da Mourinho che non avrebbe giocato contro il Sassuolo. L’allenatore gli ha spiegato che non lo vede ancora al top, che a Ginevra il suo apporto alla squadra era stato insufficiente, e che preferiva rilanciarlo a tempo pieno dopo un altro ciclo di allenamenti completi. La sensazione è che domenica Pellegrini tornerà titolare contro la Fiorentina, con tanto di fascia sul braccio. Non perché contro il Sassuolo, la squadra che lo ha svezzato, abbia trasmesso l’idea di essere "guarito". Ma perché la panchina di Reggio Emilia gli è servita, una volta di più, per capire che la Roma viene prima di tutto e che Mourinho, quando deve decidere, controlla soltanto distrattamente il curriculum. Gli interessa semmai se le credenziali possano essere funzionali alla sua idea di partita.

Pellegrini tra Roma ed Europeo

Dopo oltre 50 giorni di stop, per il solito malanno muscolare, Pellegrini ha bisogno di un po’ di tempo per ritrovare brillantezza. Tanto più perché, da mezzala e non da trequartista, deve correre di più e occuparsi con maggiore frequenza della fase difensiva. La partita con la Fiorentina può essere adatta alle sue caratteristiche e all’ambiente che lo circonda: lo stadio pieno, e la Curva Sud che lo coccola senza riserve, possono fornirgli quella spinta della quale ha bisogno per uscire dalla crisi. Non sono state settimane facili per lui, anche a livello personale dopo le insinuazioni sulla vita privata che gli hanno suggerito una denuncia, ma adesso il peggio è decisamente passato: le foto allegre che lo immortalano qualche giorno fa alla festa dell’amico Mancini, che voleva condividere con i compagni la gioia di una nuova paternità imminente, sembrano la conferma di una serenità ritrovata. Ora però mancano i risultati del campo, quelli ai quali tiene di più anche in vista dell’Europeo: per meritare il viaggio in Germania deve riprendere il passo che aveva due anni fa, nella prima stagione di Mourinho, quando si elevò a faro della squadra.

Le mosse di Mourino per Roma-Fiorentina

Il gruppo, compreso il convalescente Kumbulla, continua intanto a prepararsi per lo scontro diretto di domenica. Mourinho dovrebbe cambiare almeno un altro giocatore nella formazione iniziale: il terzino destro, con la giusta promozione di Kristsensen al posto di Karsdorp dopo l’exploit di Reggio Emilia. Da valutare invece la fascia sinistra, dove Spinazzola continua a girare a vuoto: sperano El Shaarawy e Zalewski. Dietro infine scelte quasi azzerate: Mancini dovrà gestire con attenzione la diffida, in prospettiva del lungo ciclo di partite importanti che impegneranno la Roma fino a metà gennaio.


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