Il Brasile contatta il procuratore di Mourinho: la risposta chiara di José

Dopo Ancelotti, i verdeoro arrivano dallo Special One che ha messo ancora una volta davanti i suoi pensieri giallorossi: "Prima c'è la Roma". La Seleçao rischia di non andare al Mondiale
Roberto Maida
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José, portaci al Mondiale. Il Brasile ha contattato il procuratore di Mourinho, Jorge Mendes, per chiedere la disponibilità a impugnare la nazionale. Dopo la scelta di Ancelotti, che ha firmato il rinnovo con il Real Madrid, la federcalcio locale sta pensando a un altro nome di rango internazionale. E tra i candidati ha voluto ascoltare Mourinho, che nonostante la storica diffidenza verso i commissari tecnici stranieri avrebbe potuto convincere il consiglio direttivo grazie alla perfetta conoscenza della lingua e al curriculum di vincente. La risposta però è stata molto netta e coerente: adesso non posso perché ho un contratto con la Roma, più avanti vedremo. E anzi, come leggerete, Mourinho è convinto che i Friedkin non abbiano cercato altri allenatori, tipo Xabi Alonso, ma che stiano anzi aspettando prima di prendere una decisione definitiva sull’allenatore.

Mourinho, il Brasile è nel caos

Non a caso Mou ha preferito non interessarsi alla proposta della Cbf (la federcalcio brasiliana) che sta attraversando un periodo molto caotico: il presidente Ednaldo Rodrigues è stato rimosso dalla carica un mese fa dopo la sentenza emessa da un tribunale di Rio de Janeiro che ha annullato le elezioni di marzo 2022 per presunte irregolarità nello scrutinio. Era lui il principale fautore dell’ingaggio di Mourinho, e prima di Ancelotti. Ora invece il Brasile si trova senza presidente e anche senza commissario tecnico: Fernando Diniz, che allena già il Fluminense, è stato nominato ad interim dopo il deludente Mondiale in Qatar e le conseguenti dimissioni di Tite. Ed è logico che la squadra, anche a causa del grave infortunio di Neymar, attraversi la più grande crisi che si ricordi: è sesta nel girone sudamericano e quindi in teoria rischia di non qualificarsi al Mondiale del 2026.

Mourinho, emozioni e rabbia nel post-partita

Ieri intanto Mourinho ha vissuto con la solita partecipazione la sofferta serata di Coppa Italia. Al fischio finale di Pairetto si è commosso, battendosi la mano sul petto rivolto alla straordinaria Curva Sud. Poi negli studi Mediaset ha attaccato l’opinionista Massimo Mauro: «Da un ex calciatore mi aspetto rispetto nei commenti, avendo mangiato nel nostro piatto per tanto tempo». Sul futuro infine ha chiarito: «Non so se è vero che mi vuole il Brasile, con me non hanno parlato. Ho chiesto al mio procuratore di non dirmi niente di eventuali contatti». Ma ci sono altri allenatori nel mirino della Roma: «Non credo che sia vero. Perché credo che l’onestà reciproca sia alla base di tutto. Non ho motivi per pensare che la famiglia Friedkin non sia onesta, mi fido al cento per cento della proprietà. Non significa che resterò qua al cento per cento ma significa che non stanno cercando un altro dietro alle mie spalle. La settimana prossima sentirete nel mio documentario che io sono un pazzo totale: quando avevo già dato la mia parola alla Roma un club mi ha chiamato e non sono andato. Poi ho avuto la chiamata di Portogallo e Arabia e l’ho detto subito al mio presidente. Quindi ripeto, mi fido dei Friedkin».


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