ROMA - Ha il numero della paura stampato sulla maglia, il 90, ma anche il curriculum di chi può avvicinarsi a un derby con atteggiamento intrepido. Romelu Lukaku si cimenta con una partita metropolitana per la trentaseiesima volta, la seconda da quando frequenta la Roma, e conta di lasciare un ricordo nitido di sé anche allo stadio Olimpico. Nel precedente in campionato ha vissuto una domenica spenta, stanca, come tutta la squadra che veniva dall’ingiustificabile scoppola di Praga. Stasera, in Coppa Italia, insegue il gol che gli restituisca serenità e sorriso.
Lukaku, leggerezza e ambizione
La sua emozione rispetto al derby è paragonabile a quella di un adolescente che si diverte alla playstation giocando Lazio-Roma. Impegno, determinazione e concentrazioni massimali, evidentemente, ma anche la giusta dose di leggerezza. Lukaku non è il tipo che si lascia influenzare dall’attesa, dalla trepidazione, dalla partecipazione delle tifoserie. Lukaku guarda dritto verso la porta avversaria con l’obiettivo di migliorare i numeri realizzativi. Con i 14 gol segnati nella Roma tra campionato e coppe, è arrivato a -6 da un prestigioso obiettivo: quota 300 reti a livello di club. In assoluto, contando anche la nazionale belga, è già a 377. Difficile trovare altri bomber di questo livello sull’intero pianeta.