Pagina 3 | Roma-Verona, De Rossi al debutto in panchina: come l’accoglierà l’Olimpico

ROMA - Sono trascorsi esattamente 1700 giorni da quel 26 maggio 2019, quel Roma-Parma che verrà sempre ricordato non tanto per il risultato (una vittoria per 2-1 all’ultimo minuto con gol di Perotti) quanto per l’addio struggente di Daniele De Rossi alla Roma. Ma anche per le lacrime di Claudio Ranieri, alla sua ultima partita in giallorosso. Cinque anni dopo “Capitan Futuro” è pronto a tornare all’Olimpico da allenatore della Roma. Un sogno che si realizza, un’occasione irripetibile all’inizio della sua nuova carriera, e che vuole sfruttare a tutti i costi. Aveva lasciato il suo stadio con un sorriso, dopo aver asciugato le lacrime dei suoi compagni di squadra ed essersi inginocchiato davanti alla Curva Sud per un reciproco ringraziamento per le emozioni regalate nel corso della sua carriera: «Ci hai rappresentato in campo per 18 anni, da oggi la tua curva rappresenterà te per sempre. Siamo tutti DDR», il messaggio dei romanisti nella scenografia dedicata al loro combattente in campo. Sorrideva Daniele e rincuorava i suoi tifosi: il sostegno a chi lo ha sostenuto. Un sorriso che l’Olimpico rivedrà questo pomeriggio alle 18 per la sua prima sfida da tecnico romanista.


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Roma, nessun ritiro pre partita

In quel Roma-Parma terminato 2-1 giocavano tre elementi che ha tuttora in squadra: Pellegrini (autore tra l’altro di un gol in quella partita), El Shaarawy e Cristante. Quest’ultimo sarà presente oggi solo in tribuna per la squalifica (così come Mancini), gli altri due saranno invece in campo per cercare di regalare la prima vittoria al neo allenatore e un successo che aiuterebbe a calmare le acque in un ambiente scoppiettante dopo l’esonero di Mourinho. Lo stadio si preannuncia caldo: per l’ultimo saluto allo Special One, per l’abbraccio a Daniele e per la contestazione nel pre partita a giocatori e proprietà. Insomma, De Rossi non si farà mancare nulla nel suo esordio in panchina, spera anche la vittoria. Ha avuto quattro giorni per studiare la squadra che continua a essere in totale emergenza con ben nove giocatori indisponibili tra squalifiche, infortuni e assenti per la coppa d’Africa (Aouar e N’Dicka) e quella d’Asia (Azmoun). Nella lista dei convocati (rilasciata dal club dopo anni per le gare interne) restano fuori ancora Smalling, Renato Sanches (nel mirino delle critiche dai tifosi) e Kumbulla (che ha ancora bisogno di tempo per recuperare), dentro invece i giovani Golic, Oliveras, Joao Costa, Pagano e Pisilli elogiato da DDR in conferenza. Che ha deciso di rivedersi con i suoi questa mattina alle 11: non è un amante del ritiro il giorno prima della gara, aspetto ripreso dal suo tecnico modello, Luis Enrique.


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La prima Roma con il 4-3-3

Sarà quindi una nuova Roma, ma sempre legata allo stato di crisi. Comincerà con un 4-3-3 inedito che probabilmente alternerà al modulo con la difesa a tre nel corso delle prossime gare, anche nel corso dei novanta minuti. Reparto arretrato composto quindi da Karsdorp, Huijsen, Llorente e Spinazzola, mentre resta un ballottaggio in porta tra Rui Patricio e Svilar. Anche a centrocampo scelte forzate, con Bove, Paredes e Pellegrini, quest’ultimo a supporto del tridente composto da Dybala (che partirà spesso dal centro per poi svariare), Lukaku ed El Shaarawy. Il tecnico sta chiedendo intensità ai suoi, non tanto nella corsa - perché la squadra è stanca e acciaccata - ma nella trasmissione del pallone. Vuole decisioni veloci con il pallone tra i piedi, così come le verticalizzazioni verso gli attaccanti, anche con i lanci lunghi. Insomma, De Rossi per questa prima partita chiede ritmo di gioco. Ma soprattutto combattere: per uscire dal momento di crisi, per dare una risposta all’ambiente, per cominciare al meglio l’inizio di questo suo sogno.


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La prima Roma con il 4-3-3

Sarà quindi una nuova Roma, ma sempre legata allo stato di crisi. Comincerà con un 4-3-3 inedito che probabilmente alternerà al modulo con la difesa a tre nel corso delle prossime gare, anche nel corso dei novanta minuti. Reparto arretrato composto quindi da Karsdorp, Huijsen, Llorente e Spinazzola, mentre resta un ballottaggio in porta tra Rui Patricio e Svilar. Anche a centrocampo scelte forzate, con Bove, Paredes e Pellegrini, quest’ultimo a supporto del tridente composto da Dybala (che partirà spesso dal centro per poi svariare), Lukaku ed El Shaarawy. Il tecnico sta chiedendo intensità ai suoi, non tanto nella corsa - perché la squadra è stanca e acciaccata - ma nella trasmissione del pallone. Vuole decisioni veloci con il pallone tra i piedi, così come le verticalizzazioni verso gli attaccanti, anche con i lanci lunghi. Insomma, De Rossi per questa prima partita chiede ritmo di gioco. Ma soprattutto combattere: per uscire dal momento di crisi, per dare una risposta all’ambiente, per cominciare al meglio l’inizio di questo suo sogno.


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