Roma-Sassuolo, le scelte di De Rossi: senza Dybala c'è una mossa a sorpresa

L’allenatore ha in mente di cambiare sei giocatori nella formazione e di avanzare un centrocampista: l'argentino non ce la fa

Un altro passaggio stuzzicante, l’ultimo prima della sosta che servirà a riflettere sui tanti progressi manifestati e sui pochi difetti irrisolti. Davanti a 67.000 spettatori, record assoluto allo stadio Olimpico nella Serie A post Covid, la Roma cerca lo scatto da Champions League. Se batte il Sassuolo, consoliderà il quinto posto in classifica che può valere l’ascesa nell’empireo calcistico. E comunque terrà il passo del Bologna quarto, l’unica altra squadra del campionato capace di raccogliere 19 punti nelle 8 giornate (ora sono 22 in 9) da quando Daniele De Rossi è tornato a Trigoria. Solo l’Inter che vince sempre in questo intervallo di tempo ha fatto di più in termini numerici. E questo chiarisce meglio di qualunque elucubrazione l’impatto travolgente del nuovo allenatore, che nel frattempo ha anche superato due turni di Europa League per niente semplici regalando ai tifosi un quarto di finale appassionante contro il Milan. Arrivare lanciati ad aprile, quando il calendario offre anche il derby con la Lazio, è un presupposto fondamentale per mantenere alta l’ambizione del gruppo. 

Roma, Dybala assente con il Sassuolo

Oggi però l’ostacolo Sassuolo impone molta attenzione, soprattutto perché la Roma dovrà affrontarlo senza Paulo Dybala. Il problema fisico di venerdì, riportato in allenamento, ha suggerito cautela strategica, anche in vista degli impegni della nazionale argentina. Dybala ovviamente sarebbe andato volentieri in Sudamerica ma ha compreso che il minuscolo guaio muscolare all’adduttore potrebbe diventare un infortunio grave se non curato per tempo. E così De Rossi, d’accordo con il giocatore e con lo staff medico, ha preferito non convocarlo, sottolineando tra sé e sé che il destino è stato beffardo: Dybala aveva riposato a Brighton proprio per giocare contro il Sassuolo. Ed è chiaro che la Roma senza di lui sia meno forte e creativa. Se ai tempi di Mourinho la media-punti scendeva a 1,5 a partita, basta osservare che De Rossi ha tenuto finora fuori Dybala solo due volte su dodici: a Frosinone la Roma ha vinto rischiando di sprofondare nel primo tempo e a Brighton ha perso con un risultato indolore. Chi lo sostituirà, cioè Aouar avanzato nel tridente d’attacco, avrà un compito molto faticoso, anche a livello motivazionale: giocare senza far rimpiangere un campione del mondo non è per tutte le spalle e tutti i cuori. Aouar però sta recuperando considerazione in squadra, autostima anche in allenamento e dopo il gol segnato a Firenze potrà entrare in campo con la mente libera. E Baldanzi? Andrà in panchina dopo l’esordio da titolare a Brighton. Non è una bocciatura ma De Rossi lo ha visto stanco. 


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Ritorna Lukaku davanti 

La buona notizia invece è che Lukaku sia riuscito ad allenarsi. Giocherà dal primo minuto, pur sentendo ancora fastidio a un’anca. Non sarà al cento per cento ma servirà tantissimo in attacco, anche perché Azmoun ha speso molte energie in Inghilterra e ha concluso la partita con i crampi. Il terzo uomo del tridente, ribaltato in toto rispetto all’Europa League, sarà El Shaarawy. Dunque dobbiamo attenderci sei cambi di formazione complessivi: gli altri tre dovrebbero essere Paredes per Bove, Karsdorp per Celik e Angeliño per Spinazzola.  De Rossi si augura che le assenze del Sassuolo pesino di più: al crack di Berardi si sono aggiunte le squalifiche di Thorstvedt e Doig a depotenziare le scelte di Ballardini. Per una squadra già penultima in classifica non sono proprio dettagli. 


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Un altro passaggio stuzzicante, l’ultimo prima della sosta che servirà a riflettere sui tanti progressi manifestati e sui pochi difetti irrisolti. Davanti a 67.000 spettatori, record assoluto allo stadio Olimpico nella Serie A post Covid, la Roma cerca lo scatto da Champions League. Se batte il Sassuolo, consoliderà il quinto posto in classifica che può valere l’ascesa nell’empireo calcistico. E comunque terrà il passo del Bologna quarto, l’unica altra squadra del campionato capace di raccogliere 19 punti nelle 8 giornate (ora sono 22 in 9) da quando Daniele De Rossi è tornato a Trigoria. Solo l’Inter che vince sempre in questo intervallo di tempo ha fatto di più in termini numerici. E questo chiarisce meglio di qualunque elucubrazione l’impatto travolgente del nuovo allenatore, che nel frattempo ha anche superato due turni di Europa League per niente semplici regalando ai tifosi un quarto di finale appassionante contro il Milan. Arrivare lanciati ad aprile, quando il calendario offre anche il derby con la Lazio, è un presupposto fondamentale per mantenere alta l’ambizione del gruppo. 

Roma, Dybala assente con il Sassuolo

Oggi però l’ostacolo Sassuolo impone molta attenzione, soprattutto perché la Roma dovrà affrontarlo senza Paulo Dybala. Il problema fisico di venerdì, riportato in allenamento, ha suggerito cautela strategica, anche in vista degli impegni della nazionale argentina. Dybala ovviamente sarebbe andato volentieri in Sudamerica ma ha compreso che il minuscolo guaio muscolare all’adduttore potrebbe diventare un infortunio grave se non curato per tempo. E così De Rossi, d’accordo con il giocatore e con lo staff medico, ha preferito non convocarlo, sottolineando tra sé e sé che il destino è stato beffardo: Dybala aveva riposato a Brighton proprio per giocare contro il Sassuolo. Ed è chiaro che la Roma senza di lui sia meno forte e creativa. Se ai tempi di Mourinho la media-punti scendeva a 1,5 a partita, basta osservare che De Rossi ha tenuto finora fuori Dybala solo due volte su dodici: a Frosinone la Roma ha vinto rischiando di sprofondare nel primo tempo e a Brighton ha perso con un risultato indolore. Chi lo sostituirà, cioè Aouar avanzato nel tridente d’attacco, avrà un compito molto faticoso, anche a livello motivazionale: giocare senza far rimpiangere un campione del mondo non è per tutte le spalle e tutti i cuori. Aouar però sta recuperando considerazione in squadra, autostima anche in allenamento e dopo il gol segnato a Firenze potrà entrare in campo con la mente libera. E Baldanzi? Andrà in panchina dopo l’esordio da titolare a Brighton. Non è una bocciatura ma De Rossi lo ha visto stanco. 


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