Smalling
Era tornato a distanza di sei mesi, archiviati i dolori ai tendini ma anche qualche pugno in pancia difficile da mandare giù. Impossibile dimenticare quel «Smalling mi ha rovinato la stagione» detto senza mezzi termini da Mourinho. La luce ultimamente si era riaccesa. Prima assaggiando la panchina contro l’Inter, poi l’erbetta di Frosinone per una decina di minuti, di seguito reggendo la difesa per 78’ di fronte al Torino e infine dando una mano contro il Monza per circa mezz’ora. Smalling però si è fermato di nuovo. Il trauma alla caviglia rimediato in allenamento gli ha impedito di essere convocato con Brighton, Fiorentina e Sassuolo. Un colpo di sfortuna. Il suo ruolino di marcia dice che ha giocato tre partite (mezzo infortunato) a inizio stagione con lo Special One e tre nell’era De Rossi per un totale di 362’, che in realtà sono quattro gare piene. Smalling adesso serve per alzare il tasso di esperienza e anche numericamente. Perché in Europa League, per esempio, la coperta è corta lì dietro alla luce della squalifica di N’Dicka e dell’indisponibilità di Huijsen, il cui nome non è stato inserito nella lista Uefa.