Rosella Sensi e l'aneddoto su De Rossi: "Alla Roma si vedeva già una cosa”

L’ex presidente giallorosso parla alla vigilia della sfida di Europa League contro il Milan e svela un episodio con l'attuale allenatore romanista

ROMA - Alla vigilia della sfida di Europa League tra Roma e Milan, l’ex presidente giallorosso Rosella Sensi è intervenuta a Sky Sport per parlare del prossimo appuntamento dei giallorossi. "Il Milan viene a Roma per vincere e ribaltare il risultato dell’andata - afferma - si scende in campo con la testa libera, senza pensare al risultato della scorsa settimana. L’approccio della Roma all'andata ha sorpreso i giocatori del Milan che si sono dovuti adeguare. Le partite come Roma-Milan, Roma-Inter oppure Roma-Juve sono sempre state considerate di cartello perché creavano anche in noi tifosi aspettative maggiori. Negli ultimi anni la Roma si è rimessa in gioco con l’attuale proprietà e ha anche vinto una finale europea con Mourinho. Ma non importa se si è presidenti o no: quando si è tifosi si soffre sempre allo stesso modo".

Rosella Sensi e la Roma di Spalletti

“Quando ero io presidente della Roma - continua Rosella Sensi - non chiedevo mai la formazione all’allenatore: mio padre mi ha insegnato che il momento della partita va lasciato alla gestione dell’allenatore. Se i giocatori venivano a lamentarsi con me, non trovavano terreno fertile: se non giocavano era soltanto perché non se lo meritavano. La curiosità c’era, ma bisogna sempre rispettare il lavoro altrui. La Roma di Spalletti era un bel gruppo che lui ha saputo sfruttare, ricordo ancora le 11 vittorie consecutive... Ci diede belle soddisfazioni anche e soprattutto a livello di gioco".

Rosella Sensi: “Ecco chi mi piace…”

"Il calcio si evolve come la società - sottolinea Rosella Sensi - oggi i mecenati non esistono quasi più. Il ricordo di mio padre è di sentimento e di passione. Il giorno dello scudetto ricordo che ero salita da mio padre e lui disse: 'Ce l'ho fatta, li ho fatti contenti. Chi mi piace in questa Roma? Prima di tutto la squadra, ma poi Pellegrini, Dybala, Lukaku, El Shaarawy, Svilar... Ci sono sempre meno romani in squadra ma è sempre un piacere andare allo stadio e sentire quel colore. Ricordo Candela: Roma pervade di romanità anche gli stranieri".


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Sensi: “De Rossi ha visto il mio caratteraccio…"

"De Rossi l'ho visto crescere e migliorare - afferma Rosella Sensi - è una grande soddisfazione vedere come si comporta dentro e fuori dal campo. Si vedeva già l'allenatore che ha dimostrato di essere: è una questione di impegno e costanza. Sono tutte doti che si possono riflettere sulla gestione di una squadra futura. Aneddoti su De Rossi? Una volta io e lui - la cosa bella è che lui le cose le dice in faccia - ci vediamo nella mia stanza perché non era d'accordo con una mia decisone. Ma avevo ragione io e siccome sono donna e ho un caratteraccio non ho mancato poi di dirglielo".


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ROMA - Alla vigilia della sfida di Europa League tra Roma e Milan, l’ex presidente giallorosso Rosella Sensi è intervenuta a Sky Sport per parlare del prossimo appuntamento dei giallorossi. "Il Milan viene a Roma per vincere e ribaltare il risultato dell’andata - afferma - si scende in campo con la testa libera, senza pensare al risultato della scorsa settimana. L’approccio della Roma all'andata ha sorpreso i giocatori del Milan che si sono dovuti adeguare. Le partite come Roma-Milan, Roma-Inter oppure Roma-Juve sono sempre state considerate di cartello perché creavano anche in noi tifosi aspettative maggiori. Negli ultimi anni la Roma si è rimessa in gioco con l’attuale proprietà e ha anche vinto una finale europea con Mourinho. Ma non importa se si è presidenti o no: quando si è tifosi si soffre sempre allo stesso modo".

Rosella Sensi e la Roma di Spalletti

“Quando ero io presidente della Roma - continua Rosella Sensi - non chiedevo mai la formazione all’allenatore: mio padre mi ha insegnato che il momento della partita va lasciato alla gestione dell’allenatore. Se i giocatori venivano a lamentarsi con me, non trovavano terreno fertile: se non giocavano era soltanto perché non se lo meritavano. La curiosità c’era, ma bisogna sempre rispettare il lavoro altrui. La Roma di Spalletti era un bel gruppo che lui ha saputo sfruttare, ricordo ancora le 11 vittorie consecutive... Ci diede belle soddisfazioni anche e soprattutto a livello di gioco".

Rosella Sensi: “Ecco chi mi piace…”

"Il calcio si evolve come la società - sottolinea Rosella Sensi - oggi i mecenati non esistono quasi più. Il ricordo di mio padre è di sentimento e di passione. Il giorno dello scudetto ricordo che ero salita da mio padre e lui disse: 'Ce l'ho fatta, li ho fatti contenti. Chi mi piace in questa Roma? Prima di tutto la squadra, ma poi Pellegrini, Dybala, Lukaku, El Shaarawy, Svilar... Ci sono sempre meno romani in squadra ma è sempre un piacere andare allo stadio e sentire quel colore. Ricordo Candela: Roma pervade di romanità anche gli stranieri".


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