
CRESCITA. Lo Special One lo aveva definito "bandito" per la sua voglia di vincere anche in trasferta, lontano dalla comfort zone dell’Olimpico. Con De Rossi alla guida della Roma ha aggiustato ancora di più il tiro, trasformando l’esuberanza in qualcosa di più grande: leggi concretezza senza rischi unita alla personalità. Se la Roma è andata a un passo dal sogno Champions, se l’ha accarezzato a piene mani lo deve anche al suo centrale difensivo, capace di farsi sentire pure sotto porta con gli inserimenti e i colpi di testa, la specialità della casa. Del resto, è stato il toscano il protagonista che ha deciso il derby con la Lazio in campionato il 6 aprile, sempre lui ha fatto fuori il Milan nel derby dei quarti di finale di Europa League, timbrando il cartellino sia all’andata che al ritorno. Quello è stato un momento magico.
NUMERI TOP. Tolti gli attaccanti (in primis Lukaku e Dybala) e capitan Pellegrini, Mancini ha realizzato 7 gol diventando il calciatore della Roma ad aver segnato di più partendo dalla trequarti in giù. La chiamata di Spalletti è stata una conseguenza del lavoro svolto nell’arco dell’intera annata. Mancini, giusto, per inquadrare cosa sta diventando nel pianeta giallorosso, ha superato per presenze complessive un certo Marcos Cafu. E in fatto di reti, è il secondo difensore centrale della storia più prolifico dopo Aldair (20 centri), un altro nome pesantissimo. Al momento è sul gradino intermedio del podio insieme a Mexes, a quota 15 gol.
INTOCCABILE. Mancini è blindato da un contratto fino al 2027. Ha sposato il progetto Roma a vita. Non è mai stata in dubbio la sua permanenza: fa parte degli intoccabili. Insomma, fila tutto liscio e in armonia con l’agenzia di Giuseppe Riso, che cura gli interessi del centrale e che, tra l’altro, con Buongiorno, Frattesi e Cristante è quella più rappresentata nella nazionale italiana. Adesso il difensore è concentratissimo sugli Europei. Vuole fare bene con la maglia azzurra e tornare ai nastri di partenza della prossima stagione ancora più carico.