Roma, Dovbyk segna solo gol pesanti: quanti punti hanno portato le sue reti

Il rendimento dell'attaccante ucraino è ancora deludente, ma ha portato punti pesanti alla squadra. Artem tende a sbloccare le gare o comunque a segnare per primo
Roberto Maida

ROMA - Tutto sommato, c’è di peggio. Il soprannome di Artem Dovbyk, sin da quanto è bambino, è Tema. Quindi che il suo rendimento possa diventare argomento di dibattito è scritto sulla sua storia, già dagli inizi in Ucraina. In fondo parliamo di un centravanti che «vive per il gol», come ha osservato Ranieri, e che partecipa relativamente al gioco di squadra. Ma siccome i gol segnati nella Roma finora non sono così pochi, 10 in Serie A più 2 in Europa League e 3 in Coppa Italia, è opportuno cominciare a valutarne l’importanza. Scorrendo la lista dei 15, appunto, si scopre che Dovbyk è un attaccante piuttosto veloce a entrare dentro alle partite: in 8 casi è stato lui a sbloccare il risultato, come vedete nelle tabelle. E quando è partito dalla panchina, ha centrato il bersaglio abbastanza in fretta: a Milano in Coppa Italia dopo 9 minuti, all’Olimpico contro il Como dopo 36.  

Dovbyk, solo gol pesanti: ha portato 10 punti alla Roma

Forse un caso o forse no. Però difficilmente le sue reti sono ininfluenti. Anche guardando il risultato finale: tra Genoa (1), Athletic (1), Monza (1), Udine (2), Bologna (1), Como (2), Cagliari (2), il suo contributo realizzativo ha portato 10 punti in classifica, 9 dei quali in campionato. Il peso dei rapinatori d’area di rigore è anche nella qualità, non solo nella quantità del bottino. 

Dovbyk, restano 9 giornate per migliorarsi

Bastano questi numeri per stabilire che la Roma ha speso bene i propri soldi, investendo quasi 40 milioni su di lui per strapparlo all’Atletico Madrid che lo voleva comprare dal Girona? Ovviamente no, tutti si aspettavano di più da Dovbyk. Ma il campionato non è finito, restano 9 giornate per migliorare i numeri e soprattutto l’incidenza nel lavoro di squadra. Non gli si può chiedere di diventare Luis Suarez, in termini di ferocia agonistica, ma una maggiore determinazione nelle fasi calde delle partite magari sì. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dovbyk, dubbi sul futuro: bilancio rimandato a fine stagione

Dal 2001 in poi, soltanto altri due neoacquisti della Roma erano andati in doppia cifra nel loro primo campionato: Borja Mayoral e Abraham. Il dato dunque non è così sconvolgente. Ma aver già fatto meglio di Edin Dzeko, che spesso Dovbyk ha indicato come modello studiandone proprio il percorso italiano, è una verità incoraggiante. Ghisolfi e Ranieri hanno sospeso il giudizio, rimandando il bilancio a fine stagione. Artem detto Tema ha ancora il tempo per cancellare le perplessità in ottica futura: avendo firmato un contratto di cinque anni, fino al 2029, il suo obiettivo è mantenere un ruolo centrale nella rosa per molte stagioni ancora. I compagni in lui credono, come ha dimostrato Mancini abbracciandolo e indicandolo dopo la girata vincente contro il Cagliari. 

Dovbyk, i problemi al ginocchio

La sua sfortuna è aver convissuto spesso con i problemi a un ginocchio, che gli hanno sottratto tanti allenamenti nel corso delle settimane. Adesso che gli impegni infrasettimanali sono terminati, purtroppo per lui e per la Roma, Dovbyk avrà la possibilità di essere più brillante sul piano fisico. Intanto proverà a segnare altri gol con la nazionale ucraina, che affronta due volte il Belgio di Saelemaekers. L’aria familiare degli amici di sempre può servirgli per ritrovare fiducia e serenità. 


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ROMA - Tutto sommato, c’è di peggio. Il soprannome di Artem Dovbyk, sin da quanto è bambino, è Tema. Quindi che il suo rendimento possa diventare argomento di dibattito è scritto sulla sua storia, già dagli inizi in Ucraina. In fondo parliamo di un centravanti che «vive per il gol», come ha osservato Ranieri, e che partecipa relativamente al gioco di squadra. Ma siccome i gol segnati nella Roma finora non sono così pochi, 10 in Serie A più 2 in Europa League e 3 in Coppa Italia, è opportuno cominciare a valutarne l’importanza. Scorrendo la lista dei 15, appunto, si scopre che Dovbyk è un attaccante piuttosto veloce a entrare dentro alle partite: in 8 casi è stato lui a sbloccare il risultato, come vedete nelle tabelle. E quando è partito dalla panchina, ha centrato il bersaglio abbastanza in fretta: a Milano in Coppa Italia dopo 9 minuti, all’Olimpico contro il Como dopo 36.  

Dovbyk, solo gol pesanti: ha portato 10 punti alla Roma

Forse un caso o forse no. Però difficilmente le sue reti sono ininfluenti. Anche guardando il risultato finale: tra Genoa (1), Athletic (1), Monza (1), Udine (2), Bologna (1), Como (2), Cagliari (2), il suo contributo realizzativo ha portato 10 punti in classifica, 9 dei quali in campionato. Il peso dei rapinatori d’area di rigore è anche nella qualità, non solo nella quantità del bottino. 

Dovbyk, restano 9 giornate per migliorarsi

Bastano questi numeri per stabilire che la Roma ha speso bene i propri soldi, investendo quasi 40 milioni su di lui per strapparlo all’Atletico Madrid che lo voleva comprare dal Girona? Ovviamente no, tutti si aspettavano di più da Dovbyk. Ma il campionato non è finito, restano 9 giornate per migliorare i numeri e soprattutto l’incidenza nel lavoro di squadra. Non gli si può chiedere di diventare Luis Suarez, in termini di ferocia agonistica, ma una maggiore determinazione nelle fasi calde delle partite magari sì. 


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