Perché Inzaghi ha scelto la Salernitana: cerca due rivincite

"Mi ero stufato di ciò che mi era successo, non sapevo più se questo calcio meritasse la mia onestà e la mia professionalità, ma la chiamata di Salerno è stata travolgente". Non è fuori luogo leggere ogni riferimento alle esperienze di Brescia e Reggio Calabria dove è stato amatissimo dai tifosi, ma le sue aspirazioni sono state frustrate da chi l'ha ingaggiato
Xavier Jacobelli
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C'è un passaggio molto significativo nelle prime parole pronunciate da Filippo Inzaghi quale nuovo allenatore della Salernitana e la dice lunga sullo spirito entusiasta alla base della scelta del tecnico emiliano. Che cerca non una, ma due rivincite. "Mi ero un po' stufato di ciò che mi era successo, al di là dei risultati che, comunque, erano stati buoni. Non sapevo più se questo calcio meritasse la mia onestà e la mia professionalità. Si può vincere e si può perdere, però bisogna mantenere sempre l'onestà intellettuale. Per questo, la chiamata della Salernitana è stata travolgente e il calore dei tifosi è stato fondamentale nella mia scelta". Ecco, i tifosi. Oggi della Salernitana che già amano Superpippo; ieri della Reggina e l'altro ieri del Brescia che l'hanno amato tantissimo.

Inzaghi, settima panchina in carriera

Questa è la settima panchina nella carriera del tecnico dopo Milan, Venezia, Bologna, Benevento, Brescia e Reggina. Limitandoci agli ultimi due incarichi, sia a Brescia e a Reggio Calabria, Inzaghi aveva ottenuto risultati brillanti. A Brescia, quando Cellino l'ha esonerato il 23 marzo 2022, il campione del mondo era quinto in classifica, in piena corsa per i playoff promozione. A Reggio Calabria, nonostante la penalizzazione di 5 punti, Inzaghi si è piazzato settimo e ha portato la Reggina ai playoff promozione, venendo eliminato dal Südtirol mentre infuriava la devastante crisi della società di Saladini. Il 29 agosto scorso, il Consiglio di Stato ne ha sancito definitivamente la mancata iscrizione al campionato di Serie B, lasciando Inzaghi senza squadra e costringendo la Fenice Amaranto a ripartire dalla Serie D.

Inzaghi si nasce: "Esonero Sousa? So cosa si prova"

Si può ben dire che Pippo, in un anno e mezzo, dal Nord al Sud ne abbia visti di tutti i colori. Si capisce perché si fosse stufato di ciò che gli era successo e perché la risposta alla chiamata di Iervolino, sia stata immediata. Inzaghi non vedeva l'ora di tornare in campo per dare un calcio alle frustrazioni patite a causa di chi l'aveva ingaggiato e lasciato in mezzo al guado. Conoscendolo, si presume l'allenatore abbia in corpo la stessa vis agonistica di quando segnava valanghe di gol (316 in 681 partite disputate fra club e Nazionale) e non veda l'ora di debuttare sulla panchina salernitana, Signorili e perfettamente in linea con la caratura dell'uomo prima ancora che del tecnico, le parole riservate a Paulo Sousa: "Ci tengo a dirgli in bocca al lupo, so che cosa si prova quando si viene esonerati". Inzaghi si nasce.


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