Berardi, il messaggio per Spalletti: rilanciata la candidatura per la Nazionale

Dionisi se lo gode: «Mimmo a San Siro ha segnato una rete pazzesca»
Massimo Boccucci
3 min

L'ultimo gol è sempre quello più bello e che conta di più. Se lo chiedete a un bomber di razza, vi risponderà sempre così. Mimmo Berardi può dirlo spesso e volentieri. In questo caso, racconterà un giorno ai figli Nicolò di 3 anni e Riccardo nato ad agosto di aver segnato nel giro di 5 giorni a Juve e Inter una dietro l’altra. Questi 2 gol sono valsi 2 vittorie pesantissime per la classifica e per la storia del Sassuolo. Lui uomo mercato dei tormentoni estivi senza fine, alla resa dei conti si fa desiderare, tiene tutti sulla corda, talvolta rifiuta e altre lascia per forza la palla al club per poi tirare dritto, mettersi in sintonia e lasciare il segno come ha saputo fare quando è rientrato in squadra. Ha saltato le partite contro Atalanta e Napoli, poi si è presentato con la doppietta decisiva al Verona e, tolta la disavventura di Frosinone, rieccolo esploso al momento giusto, sabato scorso al Mapei Stadium davanti alla Juve (che a gennaio tornerà alla carica) e mercoledì a San Siro contro la squadra del cuore (lo confessò nel maggio 2017 raccontando del suo primo gran rifiuto ai bianconeri: «Per me era come un'imposizione, il mio cuore batte per l'Inter»).

Berardi, numeri da bomber

Se ne giova Dionisi, così come prima di lui Di Francesco, Bucchi, Iachini e De Zerbi, perché Berardi ha sempre trovato il modo di castigare una big. Il 29enne attaccante calabrese incide parecchio nel bilancio delle 21 partite giocate con 9 vittorie e 2 pareggi (in casa Inter 5 successi contro 4, più 2 pareggi) con SuperMimmo perfettamente a suo agio per i 9 gol realizzati nelle 16 volte in campo. Ha appena trovato la 4a rete alla Scala del calcio contro l’Inter (più 3 col Milan) dopo l’impronta nel gennaio 2016 (0-1), maggio 2018 (1-2) e giugno 2020 (3-3). C’è di più: in A è stato coinvolto in 17 gol a San Siro, dal suo esordio nessuno ha preso parte a più reti in un singolo stadio in trasferta.

Il segnale a Spalletti

Il ragazzo di Cariati ha mandato sicuramente un segnale a Spalletti, dopo l’esclusione dalle prime 2 partite del nuovo ct. Le convocazioni erano arrivate proprio nel giorno della doppietta al Verona, il 1° settembre, poi neanche quando si sono infortunati Chiesa e Politano è cambiato qualcosa. Dionisi aveva rivelato il contatto: «Ha pensato bene di sapere le condizioni di Berardi, poi le valutazioni le ha fatte lui. Credo che non sia in discussione Domenico». Il tecnico neroverde se lo coccola avendo applaudito a scena aperta la prodezza castiga-Inter: «Il suo gol è stato pazzesco, è riuscito a sventare il pericolo Mkhitaryan, che era lì attaccato a lui cercando di coprirgli il sinistro. Domenico è quasi arretrato per ottenere la giusta traiettoria di tiro. Sull’assist, invece, ne ha queste giocate». Chapeau.


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